I Pilastri dell'Islam A cura di AbdulJalil Randellini |
L'Imposta Coranica L'aplicazione Questa tassa è obbligatoria sul
denaro, il commercio, l’agricoltura e il bestiame. Le regole
relative differiscono alquanto. Quelle riguardanti il bestiame e
l’agricoltura, per esempio, sono molto più articolate e
particolareggiate: al di sopra di una certa entrata minima non
imponibile, il contadino deve consegnare un decimo del raccolto.
Questa quantità vale, ad esempio, se l’irrigazione avviene con la
pioggia, l’acqua sorgiva o quella di un fiume o di un bacino. Se
l’acqua è invece presa da pozzi lontani e trasportata con fatica
e mezzi dispendiosi, solo la metà di questa tassa è da versare. L’Imposta coranica sul denaro,
il commercio, l’industria, lo sfruttamento minerario, è
dell’ordine del 2,5%. Deve essere prelevata dopo che ogni spesa
sia stata inclusa e considerata nel bilancio totale. La somma versata differisce dunque secondo i redditi. La percentuale citata è l’obbligo minimo, ma non esiste un tetto massimo. Il musulmano non deve però privarsi dell’essenziale o sottrarre il necessario alla propria famiglia, affinché le sue necessità basilari siano sempre salvaguardate. Oltre l’obbligo minimo prescritto, più lui versa, più grande è il beneficio che lui e il beneficiario otterranno. I Pilastri dell'Islam | Centro Islamico Italiano | Libri Islamici |
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