BismiAllah Ar-Rahman Ar-Rahim.
Assalamu alaykum wa rahamtullahi wa barakatuhu a tutti!
Non è facile raccontare la mia conversione. E' successo tutto
gradualmente e inaspettatamente... Dovessi ripescare il bandolo
della matassa (e che matassa!), direi che è nel mio cuore cresciuto
in occidente. In un mondo così lontano dai ritmi che tanto ho
desiderato senza saperlo e che ho ritrovato solo nell'Islam. Quattro
anni fa era una religione sconosciuta, talmente sconosciuta che era
un luogo comune. Oggi è la mia religione, la Sola Religione che è
perfetta come un cerchio che si chiude, in cui trovo finalmente
tante risposte, e di cui mi fido ciecamente per quello che non mi è
dato sapere, perchè l'immagine che mi rende di Allah subhana wa
t'Ala, è talmente grande, talmente potente da non poterla neanche
immaginare oltre la sua luce. Nel mio cammino ci sono stati momenti
di stupore, serenità ma anche dolore. Prima mio marito, e la lettura
del Corano poi, alhamdulillah sono stati la mia salvezza. Quando ho
cominciato a leggerlo, leggevo rispettosamente e con curiosità uno
dei libri sacri, il Libro che mio marito venerava sin da bambino. E'
stata la lettura più coinvolgente della mia vita, ha sbaragliato
"L'insostenibile leggerezza dell'essere" di Milan Kundera e tutti i
dubbi e le paure del nostro triste e depresso millennio che cozza
con la sua folle corsa. Mi ha accarezzato dolcemente, ma mi ha anche
ferita e in qualche occasione, trafitta quando parlava di Abramo
pace su di lui, e di suo padre. Mi ci sentivo dentro con tutte le
scarpe... e ho pianto. Mi sono sentita giudicata, senza possibilità
e volontà di replica. Ricordo agli inizi una mia amica mi chiese un
parere sul Corano, non avevo ancora finito di leggere "Al-Baqara",
dissi che era come la voce di un padre autoritario, una lettura
difficile. Una volta ho anche provato ad ignorarla, ma non si può
tornare indietro. Ho capito che quella voce era dolce, anzi la più
dolce, la voce del Misericordioso, del Compassionevole e che quello
che mi chiedeva era veramente poco, rispetto al dono che mi aveva
fatto. Alhamdulillah, mi sono ritrovata a volerne sapere di più, e
sempre alhamdulillah ho trovato quello che cercavo, la strada giusta
e le persone giuste. Volevo che la mia shahada fosse vera, volevo
essere fiera di essere mussulmana, fiera di uscire con il velo. Ma
non ero così forte qualche tempo fa. Oggi, non mi sento ancora forte
come vorrei, però questo hijab non lo toglierò tanto facilmente...
perchè è per Allah, subhanaHu wa t'ala, è il simbolo del patto che
abbiamo stretto, e della Sua immensa misericordia verso di me.
Formalmente il mio ritorno all'Islam è stato di martedì 20 febbraio
ad Az-Zhzar, al Cairo. Direi che il mio viaggio verso l'Egitto è
andato liscio ed è stato piacevole. Allah, subahanaHu wa t'Ala, ha
voluto che in un aereo che era mezzo vuoto, noi capitassimo accanto
ad un'altra famiglia simile a noi, lei egiziana mussulmana e lui
italiano ritornato all'Islam (Mashallah!), con tanto di mamma
italiana al seguito. Al decollo dell'aereo mentre noi mussulmani
facevamo le nostre invocazioni, la signora si faceva il segno della
croce. Mi sembrava un ottimo auspicio ed un segno che l'Islam non
divide né le persone e né le famiglie. Arrivati ad Alessandria
d'Egitto, sono rimasta a bocca aperta nel vedere, la partecipazione
anche di gente sconosciuta a quello che mi stavo apprestando a fare.
Il sarto, mai visto e conosciuto, non si è fatto pagare un Gheni per
tutte le gonne e i pantaloni che mi ha accorciato, un Imam ha dato
di tasca sua a mia suocera, 20 Gheni egiziani per comprarmi una
copia del Generoso Corano.... Alhamdulillah... le strade erano
aperte e quando abbiamo viaggiato verso il Cairo e siamo arrivati ad
Az-Zhzar, ero veramente emozionata... ma proprio tanto tanto, ancora
mi commuovo. Non ci credevo, finalmente dopo tutti quegli
arrovellamenti del cervello e del cuore! Ho fatto piangere quasi
tutti. Insieme a me c'erano altri due neo-fratelli, uno dalla Svezia
ed uno dal Portogallo. Abbiamo parlato con l'Imam, che aveva la
faccia più buona e serena del mondo, direi il volto di chi l'Islam
lo conosce bene, e ormai lo traspira e la trasuda. Non dimenticherò
mai la sua espressione, le sue parole, e la sua voce nel dire il mio
nome islamico, Ayah... sister Ayah. Vista la sua enorme
disponibilità, gli ho chiesto se, tornando nel mio paese non
islamico, avrei fatto un peccato grave nel non indossare il velo. E
lui ha detto che l'Hijab per la mussulmana è come la corona per la
regina, esiste una regina senza corona? No! Ovviamente. E così, lo
indosso da quel giorno e chiedo ad Allah ogni volta che esco di casa
di proteggermi da Satana il lapidato, e invoco il Suo Nome perchè sò
con certezza che solo in Lui c'è forza e potenza e alhamdulillah,
nessuno ancora tra amici, lavoro, genitori mi ha attaccata per
questo esotico fazzoletto (come lo chiama qualcuno), Lui mi sta
proteggendo. Addirittura il mio capo ufficio, mi ha detto, che devo
essere felice e pensare alla mia famiglia, non sembrano neanche
parole dette da lui, Alhamdulillah! Non mi vergognerò mai della mia
religione, inshallah e bismillah.
Riponete la vostra vita in Allah, e niente di quello che avete dato
sarà mai perso. E' vero, vivere l'Islam qui in occidente non è
facile. Sono miliardi le piccole cose che ci possono traviare. Per
questo mi tengo stretta al mio Corano e alla Nobile Sunnah e indosso
il velo nel nome di Allah il Sommamente Misericordioso e
Compassionevole, Re del Giorno del Giudizio.
Rabbena, afrigh alaina sabran wa tawaffan muslimiin.
Alhamdulillah Rabbì al-Alamiin
Ayah
P.s. un pensiero speciale va a questa preziosissima Umma virtuale,
che scenda su voi tutti la pace e la benedizione di Allah e che
continui a guidarci e a proteggerci, inshAllah e bismillah!
Lode ad
Allâh, Signore delle creature.
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