La Storia dei Profeti Mamdouh AbdEl-Kawi Dello Russo |
Muhammad (pace e benedizione su di lui) La Giovinezza di Muhammad (*) Ancora
bambino, Muhammad (*), viveva presso i Bani Sa’d nel deserto, ed
accadde una cosa: “Vennero
due uomini vestiti di bianco, -raccontò
il Profeta-, avevano
una bacinella d’oro colma di neve. Si
chinarono su di me, aprirono
il mio petto e
ne estrassero il cuore. Da
esso trassero un grumo nero che gettarono via, quindi
lavarono il cuore e il petto con neve”. Questo
fatto è narrato nel Sacro Corano: “Non
ti abbiamo forse aperto il petto e non ti abbiamo sbarazzato del
fardello che gravava sulle tue spalle?”. (Sura
XCIV, V. 1/3) Secondo
le fonti più antiche Halimah –che si prese cura di Muhammad (*)
quando era bambino ed orfano di padre, la madre era ancora in vita-
raccontò ciò che avvenne: “Un
giorno, parecchi mesi dopo il ritorno, mentre con suo fratello e
alcuni nostri agnelli (Muhammad) se ne stava dietro le nostre tende,
il fratello tornò di corsa da noi dicendo: ‘Quel mio fratello
quraysh! Due uomini vestiti di bianco lo hanno preso, disteso a
terra, gli hanno aperto il petto immergendovi poi le loro mani’.
Io e suo padre corremmo da lui e lo trovammo in piedi, ma il suo
viso era molto pallido; ce lo prendemmo vicino e gli domandammo:
‘Cosa ti è successo, figlio mio?’ Egli rispose: ‘Due uomini
vestiti di bianco sono venuti, mi hanno steso a terra, mi hanno
aperto il petto e vi hanno cercato qualcosa che non conosco’.” Halimah
riconsegnò il piccolo Muhammad (*) alla madre che si fece
raccontare ciò che accadde, saputa la cosa Aminah disse: “Grandi
cose sono in serbo per mio figlio”. Il
nostro Profeta Muhammad (*) raccontò in seguito: “Satana
tocca ogni figlio di Adamo (ogni uomo) il giorno in cui la madre lo
partorisce; tranne nel caso di Maria e di suo figlio”. Solo
l’intervento degli “uomini vestiti di bianco” , - che
sarebbero gli Angeli- rese Muhammad (*) puro. Il
piccolo orfano di padre e di madre fu affidato al nonno paterno Abdul
Muttalib ben Hascim, che morì nel 578. Muhammad
(*) fu così affidato allo zio Abu Talib (mai convertito
all’Islam). Muhammad
(*) era orfano: “Non
ti ha trovato (Allah) orfano e ti ha dato rifugio? Non
ti ha trovato smarrito e ti ha dato la guida? Non
ti ha trovato povero e ti ha arricchito?”. (Sura
XCIII, V. 6/8) Lo
zio lo portava spesso con se nei suoi viaggio, ed un giorno gli fece
conoscere il Monaco Boheira ( o Bahirà). Boheira
conosceva molto bene gli antichi manoscritti e fu colpito
dall’arrivo di Abu Talib, preceduto da un segno: una piccola
nuvola bassa che si muoveva lentamente sulle teste dei viaggiatori,
e si fermava quando questi cessavano di muoversi. I
viaggiatori (compreso Abu Talib e suo nipote Muhammad *, che aveva
all’epoca 9 o 12 anni), si fermarono proprio sotto ad un albero, e
la nuvola si trovava proprio sopra di loro. Boheira
capii subito che fra quei viaggiatori si trovava un Profeta, il
Profeta tanto atteso, il Sigillo dei Profeti! I
viaggiatori si avvicinarono a Boheira, ma lasciarono Muhammad (*)
indietro a sorvegliare i cammelli e la loro roba. Boheira scrutò i
volti dei viaggiatori, per identificare il Profeta tanto atteso, ma
nessuno di loro aveva le caratteristiche del Sigillo dei Profeti,
che Boheira –essendo una persona che aveva studiato molto i Testi-
conosceva benissimo. Boheira
chiese: “Non
c’è nessuno che sia rimasto indietro?”, risposero “solo un
ragazzo, il più giovane di tutti noi”, e Boheira “Non
trattatelo così, fatelo venire qui, che sia presente al nostro
pasto”. Andarono
a prendere Muhammad (*). Bastò per Boheira solo un’occhiata per
capire di aver trovato colui che cercava, ma prima gli fece delle
domande in privato, gli chiese di farsi raccontare la sua storia, il
suo sonno e di poter vedere la sua schiena. Per quale motivo? Solo
il Profeta tanto atteso poteva avere un segno in mezzo alla schiena,
tra le spalle; una piccola ma distinta area ovale nella quale la
carne era leggermente rialzata, come se fosse stata prodotta
dall’impronta di una piccola coppa di vetro, presente sin dalla
nascita. Ed
era ciò che il nostro Profeta aveva! Soltanto lui. Boheira
non avevo più alcun dubbio, era lui il Sigillo dei Profeti (*) e
disse allo zio: “Riporta
a casa il ragazzo e proteggilo dagli ebrei, perché, per Dio, se lo
vedono e sanno di lui ciò che io so, complotteranno contro di lui.
Grandi cose sono in serbo per questo figlio di tuo fratello”. Boheira
sapeva anche che il futuro Profeta (*) era orfano, chiese prima allo
zio il suo grado di parentela con il ragazzo, ma Abu Talib disse di
essere il padre. Boheira capì subito che mentiva, poi Abu Talib
affermò di non essere il padre ma lo zio e disse così la verità. Ma
com’era il carattere di Muhammad(*)? In
tutta la sua vita è sempre stato dolce, generoso, coraggioso,
forte, pratico nel tiro dell’arco, e tutte le caratteristiche per
diventare un ottimo arciere, come i profeti Abramo e Ismaele (pace
su di loro), suoi grandi antenati. Inoltre
amava molto i bambini e giocava spesso con loro. Muhammad(*)
ormai era un giovane uomo e viaggiava spesso. Si recò a Bostra
assieme al giovane servo Mayasarah che raccontò in seguito che il
Profeta (*) fu notato dal monaco Nestor, che chiese a Mayasarah: “Chi
è l’uomo che sta sotto quell’albero?” Mayasarah
rispose: “E’
un Quraysh (coreiscita), gente che ha in custodia il Santuario” Nestor
replicò: “Niente
di meno che un Profeta è seduto sotto quell’albero”. Persino
nella Bibbia, e nei vangeli –come vedremo più avanti- è stato
predetto l’arrivo di Muhammad (*). Il
Profeta Giacobbe (pace su di lui) disse: “Radunatevi
–rivolgendosi ai figli- affinché possa dirvi ciò che accadrà
negli ultimi giorni… Lo
scettro non sarà allontanato dai Giudei, né un legislatore uscirà
dai suoi piedi, finché non arriverà Shiloh; e intorno a lui sarà
il raduno delle genti”. (Bibbia,
Genesi 49, v. 1/10) Shiloh
non è altri che il Profeta Muhammad (*) |
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