La Storia dell'Islam A cura di Mamdouh AbdEl-Kawi Dello Russo |
La cultura araba MATEMATICA,
ASTRONOMIA La
cultura araba ha portato molto all’Occidente, non solo ciò che
ho riportato sopra. L’Islam
arrivò anche in Cina, India, Iran, così la matematica e l’astronomia
indiana arrivarono a Baghdad intorno all’VIII secolo, e
verso la metà del secolo successivo i numeri indiani, compreso lo
(zero) divennero parte integrante della matematica araba che arrivò
in seguito anche in Occidente. Storie
e
fiabe indiane furono tradotte in arabo. Tra il 700 e il
1200 fu un periodo intenso per Baghdad (che crollò nel XIII
secolo), dove regnarono potenti la filosofia e la scienza,
per gli arabi ancora nuove, che si affiancarono alla letteratura
e al diritto. Tutto questo fu per l’Europa medievale
una vera luce, (soprattutto dopo aver saccheggiato ed impoverito
gli arabi durante le crociate). Anche
la medicina araba islamica e le scienze naturali furono
una “manna dal cielo” per l’Occidente. Il persiano Ràzì
fu
un clinico di talento, l’arabo AbdEl
Latìf in
anatomia fu un grande ricercatore. I musulmani conoscevano farmaci
e minerali ancora sconosciuti in Occidente. Sulla
medicina persiana si sa ancora poco ai tempi nostri. Importante
fu della medicina araba Pedanio
Dioscuride (o Dioscoride),
medico militare dell’epoca di Nerone, e scrisse verso il 78 d.C.
“Una materia medica” in cinque volume. Ishàq
si
occupava anche di filosofia, Tàbit
di
matematica, astronomia e fisica. Gli
arabi tradussero anche la scienza greca ed attorno al 900 potevano
disporre di eccellenti traduzioni della letteratura scientifica
greca. In questo modo gli arabi erano in condizioni di
superiorità all’Occidente. Ràzì
fu
il primo musulmano che attingendo alle traduzioni fece progredire
la medicina, coltivava anche la filosofia e l’alchimia.
Indicazioni terapeutiche sono contenute nelle enciclopedie
“Al-kitàb Al-Mansùri” dedicato al Califfo Al-Mansùr,
e conosciute in Europa come “Liber midicinalis ad Almansorèm”
e “Continens medicinae” in 24 volumi: la
pillola, il clistere, il vino medicinale, la supposta, una ricetta
contro la colica, tutti trattamenti terapeutici proposti.
Importanti anche i capitoli farmacologici dell’Enciclopedia
“Al-Qànùn fi al-tibb” ovvero “La legge della medicina”
di Avicenna.
Contemporaneo di Avicenna
fu
il persiano Al-Barùni,
astronomo, matematico, fisico e naturalista. Tabari Rhazi Ibn
Sina (Avicenna) Furono
i fondatori della medicina moderna e della chimica. Tabari
era
lo storico arabo più celebre, e la sua opera “Il libro delle
notizie dei profeti e dei re” era molto apprezzata, riportava le
notizie alla maniera degli Hadith, indicandone la catena dei
trasmettitori. Mentre
in Occidente si usava ancora la pergamena, i musulmani già
usavano la carta per scrivere, che costava meno, e in questo modo
poterono realizzare libri di carta per diffondere le loro opere
scientifiche. La carta, introdotta in India nel XIV secolo, veniva
preparata schiacciando la grana con una levigatrice. Poi lo
schizzo era tracciato con l’inchiostro nero o con mine di
piombo. Uno strato di bianco traslucido era poi applicato sulla
composizione e i particolari erano disegnati con un tratto rosso.
Per finire si applicavano i colori a base di pigmenti di origine
vegetale o animale, mescolati con della colla anch’essa animale
o con gomma arabica. Gli
arabi, sia nel campo della medicina che nell’astronomia hanno
attinto dai greci, portandola avanti e perfezionandola.
Come nel caso dell’uso delle cifre, preso dall’India, e
portato all’Occidente. Furono gli arabi i fondatori dell’aritmetica,
inventarono
l’algebra da applicare
alla geometria, gettarono le basi della geometria
analitica e furono i fondatori della trigonometria piana e
sferica che non era esistita presso i greci. Il
Califfo Al-Ma’mùn
calcolò
un grado del meridiano secondo un metodo diverso da quello dei
greci. La
scoperta della “variazione lunare” per lungo tempo fu
attribuita all’astronomo Ticho
Brahe,
niente di più sbagliato! Furono gli arabi, che insegnarono
anche la geografia in Europa. Da un millennio i musulmani
possedevano laboratori di chimica prima ancora di Lavoisier.
Furono i musulmani ad aprire le prime farmacie, all’epoca
farmacologie. Rhazes Avicenna Averroè Abulcasis Furono medici arabi. Mentre l’Europa del Medioevo viveva nel buio più profondo, (per diversi secoli), nei paesi islamici nasceva una splendida civiltà. Il mondo arabo è famoso anche per le sue poesie, per l’arte. Ai tempi dei califfi omayyadi, che erano interessati alla letteratura e alla vita spirituale, la poesia beduina era di moda, ciò non impedì a nuovi poeti, con temi nuovi, ad aggiungersi a quelli antichi: Garìr, Farazdaq e l’arabo cristiano Ahtal. Gli stessi califfi erano poeti come Al Walìd figlio di Yazìd. L’Islam portò molta sua cultura al mondo occidentale cristiano nel periodo della “Spagna musulmana”, che aveva ormai abbandonato il latino ed adottato la lingua araba. Il dominio musulmano nella penisola iberica (Spagna) durò più di 5 secoli. I metri degli arabi, adottati dagli ebrei spagnoli, erano veri e complessi, tutte le poesie erano rimate, non componevano poesie lunghe con una sola rima. Nella
biblioteca Bodleiana a Oxford è conservato il manoscritto
islamico “Raffigurazione delle stelle fisse” illustrato
dall’astronomo arabo Al-Sùfi
vissuto nel 900 e descrive il cielo stellato della
tradizione araba preislamica, differente
e più ricca di quella dei greci. L’arte islamica proibisce la raffigurazione di esseri viventi, gli arabeschi e i calligrammi sono l’arte islamica. Gli arabeschi sono intrecci di elementi vegetali stilizzati, combinazioni armoniche, intrecci di motivi vegetali (fiori, foglie…), oppure motivi geometrici. I
calligrammi sono bellissime scritture in lingua araba del
Corano, Hadith del Profeta Muhammad, o di nomi islamici. Nel lessico italiano ci sono ben 1671 parole di origine islamica, (dall’arabo, turco, persiano): Alchimia,
Fachiro, Tamarindo, Alcool, Gazzella,
Tazza, Algebra, Gilè,
Turbante, Almanacco, Giraffa,
Yoghurt, Arancio, Limone, Zafferano, Assassino, Magazzino, Zecchino,
Azzurro, Maschera,
Zero, Caffè, Materasso, Zucchero,
Camicia, Melanzana, Caraffa,
Nafta, Carciofo, Ottone,
Carovana, Pappagallo, Catrame, Racchetta,
Cifra, Ragazzo, Cotone, Ricamo, Divano,
Sciroppo, Dogana, Sofà, Elisìr, Talco. “Va’ in cerca della conoscenza, fosse anche in Cina”. Ha detto il Profeta Muhammad I dottori dell’Islam Sono i migliori conoscitori della legge (ulemà), singolare (alim). Il
Muftì è colui che emette una Fatwa ovvero un responsum. Il Fiqh è
quella parte della Shari’a che regola l’attività esterna. I teologi I teologi sono gli studiosi di teologia (Scienza che per mezzo della ragione e della divina rivelazione tratta di Dio e delle creature in rapporto con Dio). Ce
ne furono tanti sia dalla parte dei mu’taziliti
-il nome si basa sulla parola ‘Tizàl’ ovvero ‘scissione’-,
che dagli ash’ariti
(scuola fondata dal
teologo Al-Ash’ari
(m.954), secondo loro l’uomo non ha il potere di creare, mentre
per i mu’taziliti,
che si definivano (quelli della giustizia e dell’unicità),
l’uomo è libero di agire. Dalla
parte dei mu’taziliti
ci sono i teologi
filosofi: Al
Kindi Al
Farabi Ibn
Sina Ibn Rushd Dalla
parte degli ash’ariti
ci sono: Al-Ghazali Fakhr
Al Dìn Al Razi Ibn
Khaldun Diamo alcune spiegazioni di alcuni termine servendoci dell’Enciclopedia. Filosofia:
Ricerca che si
propone di raggiungere una visione generale e comprensiva della
realtà, attraverso l’indagine delle ragioni prime d’essa e
un’interpretazione unitaria e coerente delle diverse
manifestazioni del sapere. Filosofo:
Che si dedica ai
problemi della filosofia, studioso di filosofia. Misticismo:
Atteggiamento di intensa vita soprannaturale in cui l’anima tende
all’unione con Dio, superando i limiti naturali. Mistico:
che concerne i misteri della fede. Sapiente.
Che ha conoscenze vaste e profonde, che è dotato di senno e
dottrina. S. m.uomo saggio e dotto. Conosciamo
un po’ più da vicino questi teologi incominciando dai
mu’taziliti: Al
Kindi (m.866),
conosciuto come “il filosofo degli arabi”, autore di circa 260
libri di matematica, fisica, musica, medicina, farmacia e geografia,
studioso enciclopedico, e commentatore di
Aristotele. Al
Farabi (m.950)
autorità nel campo della musica, mistico, maestro nella filosofia
greca, è
considerato per
questo, secondo dopo
Aristotele. E’
autore delle “Gemme della sapienza” e della “Città ideale”. Ibn
Sina (m.1037), conosciuto
come
Avicenna ,
enciclopedista, fisico, studioso di
psicologia, autore
del “Canone della medicina”, conoscitore, commentatore e
rieboratore di
Aristotele: “Il
più famoso scienziato dell’Islam e uno tra i più famosi di tutte
le razze, di tutti i luoghi e di tutti i tempi”, disse di lui George
Sarton. Ibn
Rushd (m.1198),
conosciuto come
Averroè ,
fisico, scienziato, linguista oltre che “Il commentatore” di Aristotele
e di Platone:
“Il più grande filosofo musulmano dell’occidente”. Ed
ora gli
ash’ariti: Al-Ghazali
(m.1111)
dottore della legge, teologo, scettico, credente, mistico,
professore presso la scuola di Nizamiyyah e autore di “Salvatore
dall’errore” e del monumentale “La
vivificazione
delle scienze religiose”. Era persiano, nato nel 1056, è
ricordato come “La prova dell’Islam”. Era pacato, equilibrato
e ortodosso. Fakr
Al- Dìn Al-Razi (m.1209)
matematico, medico, fisico, filosofo, maestro di Kalam,
autore di un’importante Enciclopedia del sapere: “uno dei più
grandi maestri dell’Islam”. Ibn
Khaldun (m.1406)
storico, filosofo, pedagogista, fondatore della filosofia della
storia e della sociologia. L’ilm
al-tawhìd è
“la scienza della professione dell’unicità di Dio” e
ilm al-kalàm è
“la
scienza del
discorso”, i
mutakallimùn sono
i “teologi”, il
kalàm è il
“discorso” e la prima scuola
teologica musulmana
mutazilita (quella
dei mutaziliti),
divenne dottrina ufficiale dall’833 al 848 sotto il governo del
califfo Al-
Ma’mun e del suo
successore Al-Mu’tasim. I Falà sifah sono i “filosofi”. Quest’ultimi furono prima pensatori che uomini religiosi. Però la filosofia islamica non potè non tener conto della grande forza del pensiero religioso. |
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