AbdulJalil
Randellini
Milano
Bismillahi Rahmani-r-Rahiim
In nome di Allah il Misericordioso
il Clementissimo
Mi chiamo AbdulJalil
Randellino, anni fa grazie a Dio sono entrato l’islam,
Devo fare una premessa, sono sempre
stato cristiano nella mia vita, fino ai 20 anni cristiano praticante
convinto, poi dai 20 verso ai 30 gradatamente questa mia
applicazione al cristianesimo è diminuita col tempo, fino a
trovarmi ai 30 anni completamente lontano della chiesa, senza nessun
desiderio di vivere una vita religiosa, e veramente senza sentire il
bisogno di Dio. Questo è avvenuto nel periodo in cui cresceva la
mia applicazione professionale, e di mano in mano assumevo dei ruoli
di importanza maggiore nel lavoro, sempre gradualmente la mia
religiosità diminuiva fino a trovarmi come ho detto intorno
all’età di 30 anni completamente lontano dalla chiesa e convinto
di non aver bisogno di Dio, ero sempre più convinto che l’uomo è
l’artefice del suo destino, che è l’uomo
che decide per se stesso, quindi Dio era lontano da me e
completamente dimenticato e ricordato solo nei momenti delle
bestemmie.
Non ho mai avuto una famiglia
regolare proprio perché questo mio spirito di libertà mi portava a
considerare il matrimonio un legame che rendeva l’uomo non libero,
infatti ero libero di cambiare lavoro e di andare a divertirmi
invece i legami del matrimonio mi avrebbero frenato, ho convissuto
quando potevo ma non ho mai cercato un legame fisso. Questo fino
all’età di 50 anni.
Una sera nell’ estate del
1988 passeggiavo per Milano alla ricerca di divertimento, e sul
marciapiede di Corso Buenos Aires ho inciampato una persona che mi
aveva attraversato la strada, l’ho fermato con un braccio perché
era un ragazzetto e gli chiesi mentre mi guardava spaventato:
-Ma cosa stai facendo?
E mi accorsi
che era un extracomunitario. E continuò a guardarmi spaventato. (non
mi era mai capitato di fermare una persona per strada), e gli
domandai – Chi Sei?
Allora mi rispose so.. sono un
marocchino, forse aveva paura di parlare o pensava che fossi un
poliziotto.
-
Sono un marocchino.
-
E cosa fai qui?
-
Vendo le sigarette di contrabbando.
-
Io non fumo ma sono curioso, e gli chiesi, ma si guadagna?
e rispose:
-
Grazie a Dio, io guadagno 30'000 Lire e a volte 25'000 alla sera.
-
Chiedo scusa ma, 30'000
lire.. e poi feci un conto mentale e dissi, Scusa ma veramente tu
ringrazi Dio per averti dato 500 o 600 mila lire al mese??
-
E rispose:
no,
no grazie a Dio, veramente Lui è Grande perché mi permette di
guadagnare, però non arrivo mai a quella cifra lì perché a volte
arriva la finanza che mi porta via i soldi o mi porta via le
sigarette, comunque grazie a Dio riesco a vivere e a far vivere la
mia famiglia mandando qualche soldo in Marocco.
-
A quel punto mi sentii molto a disagio, e chiesi a questo giovane:
ma scusa un attimo ma veramente tu ringrazi Dio per mezzo milione di
lire al mese? E lui:
-
Si, perché Dio è Grande, Dio ti aiuta, Dio mi ha tolto dalla
situazione peggiore.
-
Stavo cominciando ad innervosirmi, e ripeii: ma veramente tu
ringrazi Dio per 500 mila lira? E allora a quel momento mi arrabbiai
e dissi: ma scusa un attimo, ma Dove dormi?
-
Io non ho casa, dormo nella stazione o per i giardini!
-
Quali sono i tuoi vestiti?
-
Quelli che ho addosso ed una giacca che ho nella sacca.
-
Gli dissi: scusa pezzente, ma veramente ringrazi Dio per queste
cose? Ma sei stupido? Io se fossi in te lo bestemmierei!! Non lo
ringrazierei in questo modo! E lui disse:
-
No, Dio è Grande, Dio è Grande. Alhamdulellah (l' ha detto in
Arabo).
-
A quel momento io veramente ero come impazzito, ero come se avessi
preso una scossa, come se avessi messo il dito nella presa di corrente.
Ma ripensandoci poi, io non ero
arrabbiato perché questo uomo ringraziava Dio, ero arrabbiato perché
io nella mia vita avevo tutto e non mi sono una sola volta ricordato
di ringraziare Dio. E per me questo era sconvolgente!!
E poi c’era un altro fattore, io
che vivevo in mezzo alla gente e che conoscevo i giovani, ed era la
prima volta che mi trovai davanti ad un giovane di 20 anni il quale
ringraziava Dio per quel poco che aveva,
per quel niente che aveva!! E mentre gli altri bestemmiavano,
lui Lo ringraziava.
Gli chiesi di rivederlo, per
curiosità, volevo vedere se era uno stupido o se veramente
dietro lui c’era qualcosa di grande, e così diventai suo amico.
Veramente non cercavo niente, era
solo curiosità. Poi passò del tempo, aiutai questo amico con i
permessi, il lavoro e con la casa, ho conosciuto i suoi compagni ed
amici, e guarda a caso non erano come lui, non gli avevo chiesto
nulla da spiegarmi ma gli diventai amico e loro erano delle
persone con cui era bello stare assieme, non c’erano discorsi
strani o parolacce, veramente era tutto sereno e molto tranquillo,
eppure erano in una condizione disperata, lontano dalle loro
famiglie, in un mondo ostile, eppure nonostante questo serenamente
ringraziavano Dio per quello che avevano.
Ricordo che una volta in macchina
con Ismail (questo giovanotto) parlando, e lui mi raccontava certe
cose della vita islamica, ed io senza che lo volessi, senza che
avessi comandato le mie parole, mi sentì di dire: «Ismail. Forse
un giorno diventerò musulmano», e vi assicuro, questo ragazzo ha
sbarrato gli occhi e si mise a piangere come un bambino, e mi buttò
le braccia al collo intanto mentre guidavo dicendo «allora,
andiamo insieme in paradiso.», a pensarci ancora, era un
cosa sconvolgente.
Questo ragazzo dopo qualche mese
partì per il Marocco per andare a trovare la sua famiglia
finalmente, e allora io gli chiesi «portami il Corano, in una
lingua che conosco che lo vorrei leggere», e questo ragazzo me lo
portò, mi ha portato il Corano (Arabo-Francese) e mi diede
dei suggerimenti «ti devi lavare prima di
toccarlo perché è un libro sacro», dissi che ero
curioso di vederlo, non avevo mai visto il Corano, e non mi sono mai
chiesto cosa ci fosse, sapevo che era il libro dei musulmani, e mi disse «guarda che non è un libro
normale, tu non devi leggerlo dalla prima pagina all’ultima
cronologicamente, e se salti una pagina non lo capisci come i libri
normali, questo è un libro che si legge aprendolo su una pagina
qualsiasi, e su quella pagina troverai quello che cerchi!!»,
allora lo aprii e disse «va,
leggi questo» ed io vidi la sura di Maria, mi mise il
segnalibro ed io lo portai a casa e cominciai a leggerlo. E qui
iniziò una fase nuova per me, ogni parola che leggevo in questo
libro, in quel momento io sentivo che era una parola vera, non
capivo come, ma sentivo che era vera e mi racconta di Maria, della nascita di Gesù in un modo diverso
da
quello che avevo conosciuto nel cristianesimo. Ogni parola che
leggevo, era come una picconata nel castello che avevo in mente
del cristianesimo, ogni parola che leggevo demoliva una parte di
tutto quello che ormai credevo, e sono andato ancora a rileggere
tutto un’altra volta, giravo le altre pagine e cercavo i
riferimenti dall’altra parte, il giorno dopo tornavo a correre dal
lavoro per leggere quel libro, saltavo il mangiare per correre a
leggere quel libro, la cena e la notte lo stesso, veramente dopo
pochi giorni ero sconvolto, correvo da Ismail a chiedere «cosa
vuole dire questo… » e lui cercava di darmi delle spiegazioni con
quel suo italiano, ma c’era ancora qualcosa che non riusciva a
spiegarmi bene, ed io diventai sempre più curioso.
Dopo alcune settimane, ero in una
situazione di eccitazione, allora ho detto ad Ismail «Ora tu mi
devi spiegare bene come stanno le cose, altrimenti ti do 2 pedate»,
e così mi rispose «Io le cose le conosco bene ma non riesco a
spiegartele bene, ma c’è un italiano a Milano che ti
può spiegare meglio, vieni con me?» e telefonammo al
Centro Islamico di Milano c’era lo shiekh Abdu-r-Rahman Pasquini
(era entrato nell’islam tanti anni prima), e fissammo un
appuntamento.
Così andai e gli raccontai
la mia storia e lui mi guardò in silenzio, allora gli dissi «cosa
devo fare adesso?» e lui mi disse «tu
non devi fare niente, resta così come sei..» e continua lui «se Dio ha
deciso che tu diventi musulmano, allora lo diventerai, e se non
vuole, tu non crederai, lascia fare a Lui.. » ed io gli
dissi si ma non potevo stare
in quella situazione, e rispose lo Shiekh «va bene, ti do qualche libretto, così ti fai un concetto islamico,
poi se vuoi, noi ci raduniamo con gli italiani di tanto intanto,
vieni anche tu se vuoi, vedrai dei musulmani e della gente che si
interessa dell’islam, e così potremo discutere e parlare
dell’islam». Questo era nel novembre del 1990.
E nel primo febbraio del 1991,
andai nella moschea (del Misericordioso) grazie a Dio, era un Venerdì e dopo la
preghiera del Jum^a faci la mia Shahada (la mia professione di
fede nell’islam), e ringrazio veramente Dio per quell’incontro
che mi ha fatto fare con Ismail e per questo ritorno all’islam,
quando ricordo quei momenti provo ancora una grande commozione nel
cuore, e veramente ogni minuto della mia vita non è sufficiente per
ringraziare Dio per il grande bene che mi ha fatto, nel riportarmi
verso l’islam, verso la sua religione,
e Ismail, sarà sempre un mio
grande fratello, prego che Dio lo preservi, è che faccia in modo
che diventi anche io come Ismail, un esempio per gli altri per
ritrovare la giusta via dell’islam.
E Alhamdulellahi Rabba Al^alamiin ..
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