Il Profeta Muhammad
Pace e benedizione su di lui
La sua misericordia e la sua compassione
Nel
Nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso
Il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi waSallam) era l'uomo più
dolce, pur superando gli altri per il coraggio e il valore.
Era talmente buono che le lacrime apparivano sul suo viso alla vista
della minima manifestazione di crudeltà.
Ibn 'Abbâs (radiAllahu 'anhu) riferì che un giorno un uomo afferrò
una capra, la coricò su un fianco, poi si mise ad affilare il
coltello. Vedendo questa scena, il Profeta (s) gli chiese:
"Cerchi di ucciderla due volte? Perché non affili il coltello prima
di stendere la tua capra sul fianco?"
Il Profeta (sallAllahu 'alayhi waSallam) proibì ai suoi compagni
(radiAllahu 'anhum) di affamare o assetare le bestie da soma, o
anche di caricarle eccessivamente.
Raccomandò di essere buoni con gli animali e di cercare di
alleggerirli di una parte del carico, considerando ciò come atto
meritorio in grado di avvicinare l'uomo ad Allah (SWT). Abu Hurayra
(radiAllahu 'anhu) riferì che il Profeta (s) disse: "Un
viaggiatore assetato trovò un pozzo sul suo cammino. Vi discese per
dissetarsi e, una volta uscitone, vide un cane che stava leccando il
fango talmente era assetato. L'uomo pensò che il cane dovesse avere
tanta sete quanto lui; ridiscese allora nel pozzo, riempì la sua
scarpa di cuoio d'acqua e risalì tenendo la scarpa tra i denti.
Così, dissetò il cane. Allah (SWT) si rallegrò di questo gesto di
bontà e assolse l'uomo dai suoi peccati". I Sahabah (radiAllahu
'anhum) si informarono: "Oh Messaggero di Allah! Vi è anche una
retribuzione riguardante le bestie e gli animali selvaggi?". Il
Profeta (sallAllahu 'alayhi waSallam) rispose:
"Vi è una
retribuzione riguardante ogni creatura con un cuore vivente".
'AbdAllah ibn 'Umar (r) riferì che il Profeta (s) disse:
"Una
donna fu condannata all'Inferno a causa di una gatta che rinchiuse
senza darle da mangiare, né lasciarle la libertà di cacciare qualche
roditore per nutrirsene"
'AbdAllah Ibn Ja'far (r) riferì che il Profeta (s) entrò un giorno
nel recinto di un giovane uomo Ansâr; vi trovò un cammello che si
mise a gemere alla vista del Profeta (s), con le lacrime che gli
colavano dagli occhi. Il Profeta (s) si avvicinò e gli diede qualche
pacca sulla gobba, e ciò confortò la bestia. Poi il Profeta (s)
chiese chi fosse il suo proprietario. Il giovane si presentò e
disse: "Oh Messaggero di Allah, questo cammello è mio". Il
Messaggero di Allah (s) gli disse allora:
"Non temi Allah
riguardo a questo cammello, dopo che Egli te l'ha donato in
possesso? Si è lamentato con me perché tu lo sovraccarichi e lo fai
lavorare senza sosta"
Abu Hurayra (r) riportò che il Profeta (s) disse:
"Durante i
vostri viaggi, quando attraversate delle terre fertili, permettete
ai cammelli di prelevare ciò a cui hanno diritto nella vegetazione,
e quando attraversate terre nude e aride, sbrigatevi ad uscirne. E
quando vi accampate la notte, allontanatevei dalle strade, perché
sono il luogo di passaggio delle bestie feroci e il luogo di
destinazione delle vipere"
Ibn Mas'ûd (r) riferì: "Durante un viaggio in compagnia del
Messaggero di Allah (s), quest'ultimo si allontanò un po'
dall'accampamento. In quel momento, vedemmo un uccello con due
uccellini di cui ci impossessammo. L'uccello ci volò intorno finché
tornò il Profeta (s), che ci chiese: "Chi ha afflitto questo
uccello levandogli i suoi piccoli?". Poi ci ordinò di rimettere
a posto gli uccellini. In quello stesso posto, vedemmo anche un
formicaio, che bruciammo. Quando il Profeta (s) seppe che l'avevamo
bruciato, disse: "Solo il Signore del Fuoco ha il diritto di
castigare col fuoco"."
Il Profeta (s) prescriveva insistentemente la gentilezza e la
generosità nel trattamento degli schiavi, dei servi e della
manodopera. Jâbir (r) riferì che il Messaggero di Allah (s) disse:
"Nutritele di ciò di cui vi nutrite, vestitele di ciò con cui voi
vi vestite, e non disturbate le creature di Allah (SWT)"
Viene riportato che il Profeta (s) disse anche:
"Le persone che
Allah (SWT) ha riposto nelle vostre mani sono vostri fratelli,
vostri servitori e vostri assistenti. Chiunque abbia suo fratello al
suo servizio deve nutrirlo di ciò di cui si nutre, vestirlo di ciò
di cui si veste, non assegnargli mai un compito superiore alle sue
capacità e – se questo fosse inevitabile – allora che lo aiuti a
compierlo"
'AbdAllah Ibn 'Umar (r) riportò che "un giorno, un beduino si
presentò al Profeta (s) e gli chiese: "Quante volte al giorno devo
perdonare al mio servo?". Il Profeta (s) rispose:
"Settanta
volte"
Il Profeta (s) disse anche: "Pagate il salario di un operaio
prima che il suo sudore si asciughi"
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