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Introduzione al Corano e Surat al-Fatihah
A cura di Mostafa A. Refaei
بسم الله الرحمن الرحيم
In Nome di Allah il
Misericordioso, il Clemente
Il Corano: “È il Libro di Allah l’Altissimo, che include le Sue
parole, che è stato fatto scendere al Suo Messaggero Muhammadr”.
In altre parole:
È il testo delle parole miracolose di Allah, che è stato fatto
scendere al Profeta Muhammed
r –
che Allah lo benedica e lo abbia in
gloria – in lingua araba ed è testualmente trasmesso, col
quale si applica l'adorazione recitandolo, che è stato trasmesso di
generazione in generazione recitato e trasmesso con estrema cura,
che inizia con surat Al-Fâtiha (L'Aprente) e si conclude con
surat An-Nâs (Gli Uomini).
Alla luce di ciò, la traduzione del Corano non è Corano, ma è un
commento interpretativo in un'altra lingua per spiegare il più
possibile dei suoi significati.
Il Corano è formato da centoquattordici sure; di cui ogni sura è
costituita da un gruppo di versetti con un minimo di tre versetti [surat
Al-Kawthar (L'Abbondanza)] ed il massimo di duecentottantasei
versetti [surat Al-Baqarah (La Giovenca)].
Il tutto è suddiviso in trenta parti.
Il periodo della Missione profetica, durò ventitre anni.
Gran parte della rivelazione è stata a Mecca e Medina, cioè prima e
dopo l'Egira, o durante qualche viaggio del Profeta
r.
La Rivelazione ebbe inizio a Mecca in una notte dispari nell'ultima
decade del mese di Ramadan, con i primi cinque versetti di surat Al-'Alaq
(L'Aderenza):
-Leggi! In nome del tuo Signore Che ha
creato,
-Ha creato l'uomo da un'aderenza.
-Leggi, ché il tuo Signore è il
Generosissimo,
-Colui che ha insegnato mediante il
calamo,
-Che ha insegnato all'uomo quello che
non sapeva.
L'ultimo versetto che fu rivelato, è il duecentottantunesimo di
surat Al-Baqarah (La Giovenca) durante il pellegrinaggio dell'addio
nel X anno dell'Ègira.
-{E temete il giorno in cui sarete
ricondotti verso Allah. Allora ogni anima avrà quello che si sarà
guadagnato. E nessuno subirà un torto.}
Il testo coranico non è stato fatto scendere tutto in una volta
come i precedenti testi rivelati, ma a gruppo di dieci, di cinque
versetti o di qualche versetto distaccato, secondo delle
circostanze, in risposta ad eventi, ricorrenze, domande o
interrogativi.
Questo per la gran parte del Corano, ma ci sono delle sure che sono
state rivelate interamente in una sola volta come:
-Al-Fâtihah:
L'Aprente
-Al-Muddaththir: L'Avvolto nel
Mantello
-Al-An'âm: Il Bestiame
Tra i tanti argomenti riportati nel Corano troviamo: i fondamenti
del credo [Al-'Aqidah], la giurisprudenza [Ash-Shari'â],
la morale, i racconti di Messaggeri e Profeti precedenti, la storia
della creazione, l'aldilà, ed altre questioni di vario tipo che sono
utili per l'uomo.
Dallo studio dei vari versetti, si deduce che il Corano ha ben
cinquantacinque nomi, ogni nome è riportato in uno o più versetti,
di cui:
-Al-Kitab: Il Libro
-An-Nur: La Luce
-Al-Furqân: Il Discrimine
La rilegatura del Corano:
Il primo passo nella trascrizione del testo avvenne durante la vita
del Profeta r,
che incaricò un gruppo di suoi compagni di scrivere di volta in
volta le rivelazioni dettate da lui: costoro furono chiamati "gli
scribi della Rivelazione". Secondo le fonti autentiche, gli scribi
della Rivelazione furono venticinque; i più conosciuti tra loro
essendo i quattro Califfi ben Guidati [Abu Bakr As-Siddiq, Omar Ibn
Al-Khattab, Othman Ibn Affan, Alì Ibn Abi Tâlib], Mo'auya Ibn
Abi Sufiân, Zaid Ibn Thâbit ed altri.
All'epoca del califfato di Abu Bakr, ebbe luogo la battaglia di
Al-Yamama, nella quale caddero uccisi molti tra coloro che sapevano
tutto il Corano a memoria. Nel timore di perdere altri come loro
durante le campagne belliche per la difesa dell'Islam, dietro
consiglio di Omar Ibn Al-Khattab tutto il testo venne raccolto e
ufficialmente rilegato sotto l'amministrazione del califfato, che
aveva indicato la metodologia da seguire ed assegnato l'incarico
alle persone più competenti.
Per questo compito fu scelto in particolare Zaid Ibn Thabit,
il più conosciuto tra gli scribi della Rivelazione, che eccelleva
anche nella calligrafia.
Il piano metodico di Zaid Ibn Thabit era basato su due fonti:
·I- Quello che aveva trascritto lui
personalmente e direttamente in presenza del Profeta r.
·II- Quello che era stato imparato a
memoria da altre persone; ma ciò non veniva accolto se non con la
testimonianza di altre due persone ben note, che dovevano riferire
identicamente la stessa parte di Rivelazione.
Il frutto di questo impegno minuzioso, preciso e soprattutto
verificato fino nei minimi particolari, fu la prima copia
ufficialmente autenticata del Corano e riconosciuta per ogni
versetto e circostanza di sicura affidabilità da numerosi testimoni.
Questa copia rimase in possesso di Abu Bakr fino alla sua morte,
quindi passò a Omar fino al suo martirio, infine fu consegnata alla
madre dei credenti Hafsa (che Allah
sia soddisfatto di lei).
La pubblicazione del testo rilegato del Corano durante il
califfato di Othman:
All'epoca del III califfato, quello di Othman, si presentò a
lui Hudhaifa Ibn Al-Yaman, con un gruppo della gente dell'Iraq, dopo
la conquista dell'Armenia. Costoro manifestarono forte
preoccupazione a causa degli errori di lettura che si stavano
diffondendo nel popolo e per i mutamenti nella corretta pronuncia
che avrebbero potuto ostacolare la corretta comprensione del testo
coranico. Per questo dissero a Othman: "O Principe dei
Credenti, soccorri questa comunità prima che cada nelle
contraddizioni sull'autenticità del Libro, come quelle che lacerano
ebrei e cristiani!"
Il Califfo ben Guidato, accolse immediatamente l’invito di Hudhaifa
Ibn Al-Yaman, mandando a chiedere a Hafsa, di mandargli la copia
dello scritto da lei custodito per scriverne altre copie, rilegarle
e diffonderle. Così Othman, diede ordine a Zaid Ibn Thabit,
Abd Allah Ibn Al-Zubair, Said Ibn Al-As e Abd Al-Rahman Ibn Al-Harith
Ibn Hisham, di produrne copie conformi a quel testo originale.
Alla fine le copie furono spedite nelle varie regioni del califfato,
mentre gli altri scritti raccolti in rotoli o papiri vennero
bruciati.
Tra i benefici raggiunti con la rilegatura del Califfo Othman
possiamo ricordare:
I- La trascrizione si basò sull'idioma dei Quraish, perché la
Rivelazione avvenne attraverso il loro linguaggio.
II- Vennero separate dal testo tutte le note interpretative o
esplicative che i Compagni del Profeta aggiungevano alle loro copie
personali, per mantenere evidente il puro testo del Corano.
III- Queste copie rilegate del testo coranico, vennero trascritte
senza segni diacritici o vocalizzazioni, lasciando così spazio alla
recitazione del Corano in accordo con i sette metodi di lettura
risalenti alla tradizione profetica al tempo stesso, mantenendo
integro il testo originario del Corano.
A compimento dell'opera Othman inviò una copia ad ogni
capoluogo delle grandi regioni del territorio islamico durante il
suo califfato.
Queste copie rilegate del testo del Corano, sono note col nome di "Mus'haf
Al-Imâm".
أعوذ بالله من
الشيطان الرجيم
"A'ûdhu bi-Llâhi min ash-shaytâni-'r-Rajîm"
Mi rifugio in Allah contro Satana il lapidato
È l'espressione dell'isti'adha che significa: "Cerco protezione solo
in Allah, e non in qualche Sua creatura, qualunque essa sia, contro
il danno che Satana potrebbe arrecare alla mia fede, o contro uno
dei suoi tentativi di allontanarmi dalla verità che mi avvicina al
mio Signore".
È ordine di Allah l'Altissimo, prima d'iniziare a leggere il Corano,
di recitare la formula dell'isti'adha: "Quando leggi il Corano, cerca rifugio in
Allah contro Satana il lapidato.", surat An-Nahl
(Le Api), vers. n. 98.
بسم الله الرحمن الرحيم
Bi-smi'Llâhi ar-Rahmân ar-Rahîm
In Nome di Allah il
Misericordioso, il Clemente
Questa espressione rituale si
chiama "Basmalah o Tasmiyyah" e si trova all'inizio di tutte le sure
del Corano, eccetto surat At-Tawbah (il Pentimento o la
Disapprovazione). Essa ha una funzione sacralizzante e, al contempo,
costituisce un'invocazione ad Allah (gloria a Lui l'Altissimo)
affinché accetti l'azione voluta.
La Basmalah è composta di due parti: la menzione del Nome Divino "Bi-smi'Llâhi"
– In Nome di Allah – seguita da due delle qualità o attributi con i
quali Allah Stesso (gloria a Lui l'Altissimo) ha voluto che Lo
identifichino i Suoi servi: "ar-Rahmân, ar-Rahîm" – il
Misericordioso, Il Clemente.
Teniamo a precisare che la traduzione letterale di "ar-Rahmân,
ar-Rahîm" è "il Misericordioso, il Misericorde".
Pronunciando la prima parte della Basmalah il musulmano dice:
"Comincio la recitazione nominando Allah". Prosegue poi nominando i
due aggettivi "Rahmân" e "Rahîm", che derivano dallo
stesso verbo che significa “esercitare misericordia”.
سورة الفاتحة
Surat Al-Fâtihah
I – L'Aprente
È stata rivelata
alla Mecca, prima dell'Ègira ed è composta di sette versetti.
Al-Fâtihah – L'Aprente: è la prima sura che inaugura il Libro
di Allah, ma non è la prima rivelata in ordine cronologico.
Nonostante consista di pochi e brevi versetti, questa sura include
gli immensi significati del Sublime Corano e le linee generali del
messaggio divino, fra cui i fondamenti del credo, l'adorazione, la
fede nel Giorno Ultimo, nei Sublimi attributi di Allah, il
monoteismo [Al-Tawhid], la domanda di soccorso, l'invocazione, la
richiesta d'essere condotti sulla retta via e d'essere allontanati
dal sentiero dei dannati e degli sviati.
Inoltre l'Aprente ha vari altri nomi, fra cui:
-Umm Al-Kitab: la Madre del Libro
-Ash-Shafiah: la Curante
-Al-Wafia: la Completa
-Al-Asâs: il Fondamento
-Al-Hamd: la Lode
Al-Fâtihah si recita in ogni rak'âh della preghiera e la sua
omessa recitazione invalida tutta la preghiera. Disse il Profeta
r –
che Allah lo benedica e lo abbia in
gloria: “Nessuna preghiera senza la Fâtihah del
Libro”.
بِسْمِ
اللَّهِ
الرَّحْمَنِ
الرَّحِيمِ
1.
In nome di Allah il Misericordioso,
il Clemente.
الْحَمْدُ
لِلَّهِ رَبِّ الْعَالَمِينَ
2.
La lode [appartiene] ad Allah, Signore dei mondi,