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I Pilastri dell'Islam

A cura di AbdulJalil Randellini

La preghiera

L'abluzione

Prima di eseguire la preghiera, devono essere lavate con l’acqua le parti esposte del corpo, mediante l’abluzione, wudu, o “purificazione minore”. L’abluzione è legata al potere detergente dell’acqua, quindi, simbologicamente alla possibilità di cancellare le trasgressioni volontarie e involontarie compiute tra una preghiera e l’altra. E’ necessario ripetere l’abluzione ad ogni preghiera se, nell’intervallo, si sono toccate le parti intime proprie o altrui, si è soddisfatto un bisogno corporale, emesso del gas, vomitato, dormito o commessa una trasgressione.

Dopo avere espresso intimamente l’intenzione di purificarsi, ed aver invocato mentalmente “Nel nome di Dio, il Compassionevole, il Misericordioso”, bisogna:

a) lavarsi le mani tre volte, fino ai polsi;

b) risciacquarsi la bocca tre volte, portando l’acqua nel cavo della mano destra,

c) pulirsi le narici tre volte, aspirando ed espellendo l’acqua contenuta nel cavo della   mano destra;

d) lavarsi il viso tre volte con entrambe le mani;

e) lavarsi le braccia tre volte fino ai gomiti, il braccio destro prima del sinistro;

f) strofinare una sola volta la sommità del capo con le mani bagnate, quindi le orecchie con il pollice e l’indice inumiditi, una sola volta;

g) lavarsi i piedi fino alle caviglie tre volte, iniziando dal piede destro. Si può evitare di lavarsi i piedi se si portano delle calze spesse, messe subito dopo un’abluzione, passando una sola volta la mano destra inumidita sulla calza sul dorso del piede, e la sinistra, anch’essa inumidita, sotto la pianta, cominciando dal piede destro. E’ obbligatorio però lavarsi i piedi nell’abluzione, almeno ogni ventiquattro ore.

Alla fine, si recita la Testimonianza di fede: “Non c’è altra divinità all’infuori di Dio, e Muhammad è Suo servo e profeta”.

Solo nel caso in cui potrebbe essere dannoso per la salute usare l’acqua, a causa di ferite o allergie, o quando essa non sia assolutamente disponibile, si segue un’abluzione a secco, tayyammun. Dopo avere espresso mentalmente l’intenzione ed avere invocato il nome di Dio, si strofinano leggermente le mani sopra una pietra, una parete, della terra o della sabbia pulite, e si passano sul viso una volta. Dopo averle strofinate una seconda volta, si passano su ciascun braccio, fino al gomito, una sola volta, cominciando dal destro. Alla fine si recita la Testimonianza di fede.

E’ obbligatorio fare un bagno completo, ghusl, o “purificazione maggiore”, per accedere alla preghiera dopo un rapporto sessuale, per l’emissione volontaria o involontaria di sperma, al completamento del ciclo mestruale della donna e dopo il periodo di quaranta giorni che segue il parto. S’inizia manifestando l’intenzione e invocando il nome di Dio, cui segue il lavaggio a fondo delle parti intime e l’abluzione eseguita nel modo consueto. Si fa poi il bagno minuzioso di tutto il corpo. Alla fine si recita la Testimonianza di fede.

La purificazione maggiore è raccomandata prima della preghiera del venerdì, nell’occasione delle due feste islamiche e prima della Testimonianza di fede che un nuovo convertito recita per entrare nell’Islam.

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