Vita del Profeta Muhammad Su di lui Pace e benedizione di Hamza Piccardo |
Eraclio imperatore dei Bizantini E’ quasi certo che, oltre al Negus dell’Abissinia, anche l’Imperatore dei Rum (i Bizantini) aderì all’Islàm, pur senza poterlo proclamare. Si era recato a Gerusalemme per assolvere ad un pellegrinaggio di ringraziamento dopo la vittoria del suo esercito contro i Persiani e in quella città ebbe la visione del regno di un uomo circonciso. Inizialmente pensò che potesse essere un riferimento agli Ebrei; ma poi, quando seppe che anche gli arabi praticavano quel rito antico, ordinò che gli fosse condotto il più nobile appartenente a quella gente che fosse possibile rintracciare. Gli uomini del sovrano ebbero la ventura di incontrare Abu Sufy-n, che si era recato a Gaza per commerciare. Il racconto di quanto avvenne tra i due ci è stato tramandato da Ibn Abbas, il cugino dell’Inviato di Allah. "Li chiamò, chiamò il suo interprete e disse: "Quale di voi è il parente più prossimo di quell’uomo che afferma di essere profeta? Narrò Abu Sufy-n: "Risposi: il parente più prossimo sono io. Disse Eraclio: "Avvicinatelo a me e fate avanzare i suoi compagni, disponendoli alle sue spalle. Poi disse all’interprete: "Di’ loro che interrogheremo costui a proposito di quell’uomo e che se mentirà debbono smentirlo "Giuro per Allah - raccontava Abu Sufy-n- che, se non fosse stato per la vergogna di essere colto in fallo, avrei mentito. La prima domanda che mi fece su Muhammad fu: "A quale tribù appartiene? "Appartiene alla nostra famiglia. "E prima di lui vi fu mai qualcuno che abbia tenuto questi discorsi? "No. "Lo seguono i nobili o gli umili? "Piuttosto gli umili. "Aumentano o diminuiscono? " "Piuttosto aumentano. "Qualcuno di voi, dopo essere entrato nella sua religione , lo ha mai abbandonato detestandolo?. "No. "E’ ingannatore? "No. Ma noi per un certo tempo non abbiamo saputo che cosa facesse. "E non avete altro da dirmi oltre a questo? Siete forse venuti a conflitto con lui?. "S’È. "Come andò la vostra controversia?. "La guerra tra noi e lui ebbe le sue vicende: le ha prese da noi e le abbiamo prese da lui. "Che cosa vi comanda?. " Adorate unicamente Allah, non associate nulla a Lui; abbandonate quel che adoravano i vostri padri. Ci ordina la preghiera, la sincerità, la castità e la solidarietà famigliare. Disse Eraclio all’interprete: "Digli: Ti ho interrogato sulla sua tribù e mi hai detto che appartiene alla vostra famiglia; appunto così gli Inviati vengono mandati ai discendenti della loro gente. Ti ho domandato se qualcuno di voi ha già tenuto il medesimo discorso, e hai detto di no. Allora ho pensato: se qualcuno avesse tenuto questo discorso prima di lui, direi che imita un discorso pronunciato prima di lui . Ti ho domandato se vi è stato tra i suoi avi un re, ed hai detto di no. Io ho pensato: se vi fosse stato tra i suoi avi un re, costui potrebbe essere uno che rivendica il regno di suo padre. Ti ho domandato se l’avevate sospettato di mendacio, prima che dicesse quel che ha detto, e avete risposto di no. Così ho saputo che egli non è capace di diffondere il falso fra gli uomini e di mentire contro Dio. Ti ho domandato se lo seguono i nobili o gli umili, e hai detto che gli umili lo seguono: sono questi appunto i seguaci degli Inviati. Ti ho domandato se aumentano o diminuiscono e mi hai detto che aumentano; così avviene nella fede: aumenta fino a diventare completa. Ti ho domandato se qualcuno respinge la sua religione, detestandola, dopo esservi entrato, ed hai detto di no; tale è la fede quando la sua letizia si fonde nei cuori. Ti ho domandato se inganna, hai detto di no; tali sono gli Inviati, che non ingannano. Ti ho domandato che cosa vi comanda, e hai detto che vi comanda di adorare Allah e di non associarLo a nessuna cosa, e che vi ha vietato di adorare gli idoli e vi ha comandato la preghiera rituale, la sincerità e la castità. Se quel che dici è vero, egli prenderà il possesso del luogo dove io poso i piedi. Sapevo che era venuto, ma non supponevo che fosse uno di voi; se sentissi di essergli devoto, mi deciderei ad andargli incontro e, giunto davanti a lui, sicuramente gli laverei i piedi. Poi Eraclio fece recare la lettera dell’lnviato di Allah, mandata per mezzo di Dihyah figlio di Hal"fa al sovrano di Bosra, il quale l’aveva consegnata ad Eraclio, che la lesse. Eccone il testo:ò In Nome di Allah il Compassionevole, il Misericordioso, da Muhammad, Servo di Allah e Suo Inviato, a Eraclio, sovrano dei Bizantini: pace sia su chi segue la retta via. E in seguito: "Io ti chiamo con l’appello dell’lslàm, mettiti al sicuro. Allah ti darà il tuo compenso due volte. Se Invece ti astieni, sarà su di te la colpa degli Yrias . "Di’:" O gente della Scrittura, addivenite ad una dichiarazione comune tra noi e voi: [e cioè] che non adoreremo altri che Allah, senza nulla associarGli, e che non prenderemo alcuni di noi come signori all’infuori di Allah. Se poi volgono le spalle allora dite: "Testimoniate che noi siamo musulmani" (Corano III,64). Continuò Abu Sufy-n: "E quando Eraclio, detto questo, terminò di leggere la lettera, si levò intorno a lui un gran tumulto di voci e noi fummo messi alla porta. Io allora dissi ai miei compagni: "E’ aumentata l’importanza del figlio di Abu Kabsa , certo il re dei Bizantini ha paura di lui. E continuai ad essere convinto che ciò si sarebbe manifestato, finché Allah fece penetrare in me l’lslàm". |
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