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INSHALLAH: una parola meravigliosa, una filosofia e un atteggiamento

di Cinzia Aicha Rodolfi

InshAllah è forse la parola islamica più diffusa nel mondo musulmano; probabilmente   anche quella maggiormente nominata e  conosciuta dal mondo non islamico; parola fondamentale nella vita del Credente che racchiude significati meravigliosi , nonché cuore della filosofia ed essenza dell' Islam che è prima di tutto ed indiscutibilmente la sottomissione totale dell'uomo a Dio.

Se Iddio lo vorrà!

E' la frase che predispone innanzitutto al credo in Dio Unico e Onnipotente , dal momento che citandola ci si sottopone  al Suo intervento e la  Sua Volontà diventa il vero motivo di successo o insuccesso di qualsiasi nostra azione.

Il peggior nemico dell’uomo è il suo Ego, perciò lo sforzo diventa  più sopportabile quando lo guida la coscienza della certezza che tutto è nelle mani di Dio. Questa certezza libera l’uomo dalla sofferenza inutile, dal proprio carattere insufficiente, dalla disperazione, permettendogli di risollevarsi. La rettitudine  esteriore nei confronti delle creature, e la spogliazione interiore nei confronti del Vero sono prassi e modi  per vivere dignitosamente ed eticamente, ma altresì serenamente .

[Corano II,5“…Quelli che seguono la guida del loro Signore; quelli sono coloro che prospereranno. ..”

[Corano 2.21 O uomini, adorate il vostro Signore Che ha creato voi e quelli che vi hanno preceduto, cosicché possiate essere timorati.

[Corano III ,159 E quando hai acquisito ferma  risolutezza affidati fiducioso a Dio] e cioè quando hai chiesto consiglio sul da farsi e hai preso la decisione, affidati a Dio nel realizzarla, [perché Dio ama coloro che a Lui si affidano]

 La volontà non deve essere guidata da altra cosa se non l’anelito per Allah che è la Via Retta  da seguire,

Colui che pronuncia la  parola  “Se Iddio lo vorrà” è necessariamente un Credente  che si sottomette al Volere di Dio, ma questa esclamazione è davvero una filosofia di pensiero prima di tutto che si esplica poi in una attitudine di comportamento nella vita quotidiana e scandisce qualsiasi azione in un meraviglioso atteggiamento di rassegnazione consapevole e serena.

Il Credente che non riesce dopo averci provato con  serietà ed impegno, sa che non è colpa sua,  (quell’ affare, quella meta non fa parte del suo destino) se invece ottiene  successo sa che non deve vantarsene  … il Credente deve semplicemente porsi la meta che è  la Verità , quindi porre in essa tutta la sua aspirazione. Il suo timore e la sua speranza si equilibrano perfettamente .

Quell' affidarsi di cui si parla tanto è proprio un atto di  totale sottomissione e Fiducia  nei confronti del nostro Signore  Creatore a cui affidiamo le nostre azioni, preghiere, morale e affetto.

Certamente in un mondo dominato oramai purtroppo dall'individualismo che genera troppa sicurezza negli uomini, i quali credono di avere in pugno i loro destini e  lottano avidamente con il loro ego per raggiungere risultati materiali, posizioni di potere e ricchezze... l'affidarsi al Creatore perciò  sembra assurdo e fuori tempo, ma questi sfortunati non sanno che affidarsi al nostro Signore è un atteggiamento mentale  meraviglioso che aiuta a vivere con più serenità ed accettare gli eventi negativi e dolorosi perché consapevoli che il disegno Divino ha sempre un senso ed un significato  e soprattutto aiuta a non  fermarsi ad analizzare ciò che è meramente contingente , ma avere  quella visione più  ampia e profonda.

Taluni hanno affermato che questo fatalismo diventa un'accettazione passiva che predisporrebbe ad un comportamento remissivo e pigro. Questo giudizio forse comprensibile nelle menti dei più razionali ed empirici  che sono lontani da qualsiasi forma di spiritualità,  potrebbe anche essere il risultato della scarsa conoscenza dell'Islam anche per  molti musulmani che traggono convenienza dal loro fraintendimento e si rimettono all'inerzia più assoluta  perciò sbagliano clamorosamente.

Solo studiando profondamente il Verbo di Dio che ci  ha parlato attraverso
tutti i vari Profeti Benedetti, possiamo comprendere invece quanta fatica e quanto impegno e sacrificio il nostro Signore ci richiede ogni giorno dall'alba a dopo il tramonto ... dal momento che abbiamo obblighi di adorarLo nelle preghiere, di provvedere a lavorare e ottemperare ai nostri impegni nel rispetto delle regole della comunità, della famiglia, dei parenti, degli amici, dei nostri vicini, di tutte le creature di Dio.

[Corano ??? Se Dio vi soccorre  nessuno vi potrà sconfiggere; ma se Dio vi abbandona, chi vi potrà soccorrere, dopo di Lui?]

Il fatalismo del musulmano non potrà mai essere una condotta rinunciataria e svogliata, non è il mezzo che giustifica il fine,  non è l’aspettare la manna dal cielo,  ma nasce dalla forte e meravigliosa consapevolezza  dell’essere protetto dal Signore Onnipotente per cui  dopo aver agito in modo etico  e fatto tutto il possibile ed il proprio dovere ... sa di non aver più alcuna responsabilità dicendosi che a quel punto l'insuccesso non dipende più da lui bensì dal destino.

L’affidarsi  islamico elimina ogni stanchezza e ogni fatica,  perché Iddio si comporta con ognuno di noi  secondo ciò che questi merita necessariamente. Così nel momento dell' ‘affidarsi’ vi sono coloro che Iddio  arricchisce coi Suoi doni, coloro che protegge con il Suo incontro, e infine coloro che  rende soddisfatti in ogni stato sino a che non si contentano della Sua permanenza, e sostano assieme a Lui, nonostante i mutamenti  impliciti nei Suoi decreti.

 

La lode spetta ad Allah Signore dei Mondi.

Cinzia Aicha Rodolfi

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