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Il giusto credo e ciò che pregiudica il proprio Islam

dello Shaikh 'Abd-ul-'Aziz bin Abdullah bin Baz

traduzione di: Ahmad Michelangelo Guida

Bismillahirrahmanirrahim

Il ringraziamento spetta ad Allah, l'Unico, e sia la pace e la benedizione su colui il quale non è seguito da altri profeti, sulla sua Famiglia e sui suoi Compagni.
Considerato che il giusto credo è la base dell'islamismo ed è il fondamento della religione, ho deciso che questo doveva essere l'argomento della mia lezione.
Si sa dalle prove sceritiche; dal Corano e dalla Sunna; che le azioni e le parole sono valide e sono accettate solo se sono il risultato di un giusto credo. Se il credo non è corretto verrà separato dalle azioni e dalle parole nel Giorno del Giudizio così come ha detto l'Altissimo: «E ogni opera di chi rinnega la fede andrà vanificata ed egli nell'aldilà sarà tra i perdenti» (V:5); e dice l'Altissimo: «E già fu rivelato a te e a quelli prima di te: "Se tu sarai idolatra ogni tua azione sarà vanificata e sarai tra i perdenti"» (XXXIX:65); e vi sono molti altri versetti simili.
E il Libro di Allah e la Sunna del Suo leale Messaggero, sia la migliore benedizione e la pace su di lui, hanno dimostrato che il giusto credo si puٍ sintetizzare nel credere in Allah, nei Suoi angeli, nei Suoi libri, nei Suoi messaggeri, nell'Ultimo giorno e nel destino, sia nel bene che nel male. E questi sei punti sono la base del giusto credo che è stato rivelato nel libro di Allah il Potente, e con questo Allah ha inviato il Suo Messaggero Muhammad (SAAS).
Da questi fondamenti, nei quali bisogna credere, derivano i principi dell'invisibile.
Allah e il Suo Messaggero (SAAS) ci hanno fornito moltissime prove su questi sei fondamenti nel Libro e nella Sunna, tra le quali il detto di Allah; Colui che è al di sopra di ogni cosa; : «La pietà non consiste nel volgere la faccia verso l'oriente o verso l'occidente, bensì la pietà è quella di chi crede in Allah, nell'Ultimo Giorno, negli Angeli, nel Libro [nei libri] e nei Profeti» (II:177); e il detto di Colui che è al di sopra di ogni cosa: «Il Messaggero di Allah crede in ciò che gli è stato rivelato dal suo Signore e così tutti i credenti credono in Allah, nei Suoi Angeli, Suoi Libri e i Suoi Messaggeri. Non facciamo distinzione alcuna tra i Suoi Profeti» (II:285); e ha detto ancora Colui che è al di sopra di ogni cosa: «O voi che credete, credete in Allah, nel Suo Messaggero e nel Libro che Egli ha rivelato al Suo Messaggero, e nel Libro che rivelٍ prima; e chi rinnega Allah, i Suoi Angeli, i Suoi Libri, i Suoi Messaggeri e l'Ultimo Giorno, erra d'errore lontano» (IV:136); e il detto di Colui che è al di sopra di ogni cosa: «Non sai tu dunque che Allah conosce ciò che è nei cieli e sulla terra? In verità ciò è in un Libro, ciò è facile per Allah» (XXII:70).
Inoltre abbiamo il famoso detto autentico trasmesso da Muslim nel suo Sahih: in un hadith del Capo dei Credenti Omar ibn Khattab dove Gabriele, su di lui la pace, chiede al Profeta (SAAS) a proposito della fede, ed egli rispose: «La fede è che tu creda in Allah, nei Suoi Angeli, nei Suoi Libri, nei Suoi Messaggeri e nell'Ultimo Giorno, e che tu creda nel Decreto divino, sia nel bene che nel male». Hadith trasmesso dai due Shaykh (Bukhari e Muslim) da Abu Hurayra.
Questi dunque i sei fondamenti: da qui deriva tutto ciòٍ nel quale il musulmano deve credere, nel rispetto di Allah, Colui che è al di sopra di ogni cosa, in preparazione per l'Aldilà e dei principi dell'invisibile.

 

1-La fede in Allah:

Fa parte della fede in Allah; Colui che è al di sopra di ogni cosa; il credere che Egli sia il vero dio degno di adorazione, e nulla è come Lui, poiché Egli è il Creatore degli schiavi, il loro Benefattore, Colui che li sostenta, il Conoscitore dei loro segreti e di ciò che palesano, Colui che ricompensa coloro che ubbidiscono, e punisce coloro che si ribellano. E proprio per l'adorazione che Allah ha creato gli uomini e gli ha ordinato il culto, così come dice l'Altissimo: «E non ho creato i jinn e gli uomini se non per adorarMi. Io non voglio altro da loro: non voglio cibo né che Mi nutrano, perché è Allah il Nutritore supremo, Signore di forza, saldo» (LI:56-58); e ha detto Colui che è al di sopra di ogni cosa: «O uomini, adorate il vostro Signore, Colui che ha creato voi e quelli prima di voi affinché possiate essere timorati. Colui che ha reso la terra un letto e il cielo una volta, e fa scendere dal cielo dell'acqua con la quale fa uscire frutti come sostentamento per voi. Allora non date ad Allah uguali quando voi sapete» (II:21-22).
Allah ha inviato Messaggeri e ha rivelato libri per mostrare questa verità, per invitare ad essa e per ammonire di ciò che si oppone ad essa, infatti ha detto Colui che è al di sopra di ogni cosa: «E abbiamo inviato per ogni popolo un messaggero perché adorassero Allah e si allontanassero dai Taghut [dalle false divinità]» (XVI:36); ha detto l'Altissimo: «E non mandammo prima di te alcun messaggero senza rivelargli: "Non c'è altra divinità che Me, adorateMi!"» (XXI:25) e ha detto il Sommo e il Potente: «Libro dai saldi Segni, chiaramente spiegati da un Conoscitore Sapiente [Allah], che vi dice: "Non adorate che Allah, ed io [Muhammad (SAAS)] ve ne sono nunzio e ammonitore"» (XI:1-2).
La realtà di questa adorazione è il rispetto dell'unicità di Allah, Colui che è al di sopra di ogni cosa, in tutti gli atti di sottomissione del servitore, nelle invocazioni, nella paura, nella speranza, nella preghiera, nel digiuno, nel sacrificare, nel fare un voto e negli altri atti di adorazione sempre con spirito di umiliazione, desiderio, timore, amore pieno per Colui che è al di sopra di ogni cosa e sottomissione per la Sua grandezza.
Gran parte del Sacro Corano è stato rivelato con questo obiettivo grandioso. Vi troviamo il detto di Colui che è al di sopra di ogni cosa: «Adora dunque Allah rendendoGli culto sincero [monoteistico]! Non spetta forse ad Allah il Culto sincero?» (XXXIX:2-3); il detto di Colui che è al di sopra di ogni cosa: «Il tuo Signore ha decretato che non adoriate altri che Lui» (XVII:23); e infine il detto del Sommo e Potente: «Invocate dunque Allah rendendoGli culto sincero, sia pure a dispetto dei miscredenti» (XL:14). E nei due Sahih da Mu'adh, Allah si compiaccia di lui, il Profeta (SAAS) ha detto: «Il diritto di Allah sugli uomini è quello che essi Lo adorino e non Gli associno nulla».
- Parte della fede in Allah è anche aver fede in tutto ciò che Egli ha reso obbligatorio agli uomini e nei ben noti cinque pilastri dell'Islam che Egli ha comandato: testimoniare che non esiste altra divinità che Allah e che Muhammad è il Messaggero di Allah, di fare le preghiere, versare la zakat, digiunare nel mese di ramadan, di fare il pellegrinaggio alla sacra Casa di Allah, se se ne hanno le possibilità, e tutti gli altri obblighi della Sciaria.
Il più importante tra questi pilastri è il testimoniare che non esiste altra divinità che Allah e che Muhammad è il Messaggero di Allah.
La testimonianza che non esiste altra divinità che Allah (la ilah illa Allah) implica la sincera ed esclusiva adorazione di Allah e la negazione di altri dei. Questo è dunque il significato di la ilah illa Allah, che possiamo tradurre anche: "Non c'è altra divinità che abbia il diritto di essere adorata se non Allah". E l'adorazione verso un qualcosa diversa da Allah ; sia essa un uomo, un re, un jinn o qualsiasi altra cosa ; è vana, poiché l'unica divinità è Allah, così come dice Colui che è al di sopra di ogni cosa: «Questo perché Allah è la Verità, e tutto quello che la gente invoca in luogo di [Allah] è vano» (XXII:62).
Abbiamo già detto che Allah, Colui che è al di sopra di ogni cosa, ha creato gli uomini e i jinn per questo scopo e gli ha comandato l'adorazione, ha inviato messaggeri per ciٍ e ha rivelato libri per ciò. Devi dunque meditare bene e riflettere a lungo perché ti sia ben chiaro ciò che gran parte dei musulmani ha trascurato rimanendo nell'ignoranza di questi principi finché non hanno adorato insieme ad Allah altri, e hanno destinato la loro sincerità ad altri che Lui. Allah ci aiuti.
- Parte della fede in Allah, Colui che è al di sopra di ogni cosa, è il credere che Egli sia il Creatore dell'universo, Colui che dirige tutto ciٍ che vi avviene, che Egli disponga liberamente dell'universo grazie alla Sua sapienza e alla Sua potenza, che Egli è il Signore del mondo terreno e dell'Aldilà e Signore di tutti i Mondi e che non vi è un altro creatore, né un signore come Lui. La fede in Allah è anche credere che Egli abbia inviato i Messaggeri e i Libri per fare del bene e spingere gli uomini verso il loro bene in questa e nell'altra vita e che Colui che è al di sopra di ogni cosa non ha pari in tutto il creato così come ha detto l'Altissimo: «Allah è creatore di ogni cosa e sopra ogni cosa patrono» (XXXIX:62); e dice l'Altissimo: «In verità il vostro Signore è Allah, che ha creato i cieli e la terra in sei giorni e poi si è innalzato [istawa] sul Trono. Egli copre il giorno del velo della notte che avida l'insegue; e il sole e la luna e le stelle creò, soggiogate al suo comando. Non è a Lui che appartengono le Creazioni e l'Ordine? Sia benedetto Allah, il Signore del Creato» (VII:54).
- Parte della fede in Allah, Colui che è al di sopra di ogni cosa, è il credere nei Suoi bei Nomi (Asmà) e nelle Suoi alti Attributi (Sifat), che ritroviamo nel Corano e che ci vengono riportati dal sincero Messaggero, senza falsificazioni, senza negazioni della loro esistenza, senza tentativi di rappresentarli e senza alcun antropomorfismo. Bensì bisogna crederci così come ci sono giunte, senza ricercare spiegazioni ulteriori in ciò che ci viene riportato dai testi sacri. Allah, il Sommo e il Potente, ha descritto Se Stesso in un modo, e noi dobbiamo descriverlo nello stesso modo senza cercare di paragonarLo in alcuna cosa al creato poiché l'Altissimo dice: «Non v'ha simile a Lui cosa alcuna, ed Egli è ascoltante, veggente» (XLII:11); e dice ancora il Sommo e Potente: «Non attribuite dunque dei simili ad Allah, poiché Allah sa e voi non sapete» (XVI:74).
Questo è il credo dell'Ahl as-Sunna wal-Jamaa, i quali si rifanno ai Compagni (sahaba) del Messaggero (SAAS) e ai migliori Seguaci (tabiin), ed è il credo definito da Abu-l-Hasan al-Ashari (la benedizione di Allah sia su di lui) nel suo libro come «la dottrina degli esperti di hadith e della gente della sunna», e non diversamente viene definita dai sapienti e dai fedeli.
Disse l’imam al Awza'i (la benedizione di Allah sia su di lui): fu chiesto a Zahri e a Makhul sui versetti che parlano degli Attributi di Allah e risposero: «Lasciateli così come sono stati rivelati».
E disse al-Walid bin Muslim (la benedizione di Allah sia su di lui): fu chiesto a Malik, Awza'i, al-Layth bin Sa'd e Sufyan ath-Thawri (la benedizione di Allah sia su di loro) sulle tradizioni concernenti gli Attributi, risposero tutti: «Lasciateli così come sono stati rivelati senza ricercare oltre».
Awza'i (la benedizione di Allah sia su di lui) disse: «Noi e moltissimi Seguaci dicevamo che Allah, Colui che è al di sopra di ogni cosa, è sul Trono e credevamo in tutto ciò che ci era trasmesso dalla sunna a proposito degli Attributi».
Rabi'a bin Abu AbdurRahman chiese a shaykh Malik (la benedizione di Allah sia su di lui) sull'Innalzarsi (istawa di Allah) e egli disse: «L'istawa non è cosa sconosciuta, il come non è comprensibile. Da Allah proviene il messaggio, al Messaggero spetta proclamarlo chiaramente e a noi spetta crederci».
E quando fu chiesto lo stesso all'imam Malik (la benedizione di Allah sia su di lui) egli rispose: «L'istawa è cosa conosciuta, il come è sconosciuto, la fede in esso è obbligatoria e il chiedere in proposito è una bid'a». Rivolgendosi poi a colui che aveva posto la domanda disse: «Non vedo persona peggiore di te!» E gli ordinò di andarsene. Un altro detto simile viene riferito dalla Madre dei Credenti Umm Salama, Allah si compiaccia di lei.
L'imam Abu AbdurRahman Abdullah bin al-Mubarak (la benedizione di Allah sia su di lui) ha detto: «Sappiamo dal nostro Signore, Colui che è al di sopra di ogni cosa, che Egli si trova sopra i cieli e sopra il Trono lontano dal creato».
I detti degli imam su questo argomento sono numerosi e non è possibile per noi citarli tutti in questo opuscolo. Ma per chi volesse approfondire questo tema rimandiamo ai libri di sunna delle maggiori autorità islamiche come il libro as-Sunna di Abdullah bin imam Ahmad, il libro at-Tawhid del nobile imam Muhammad bin Khuzayma, il libro as-Sunna di Abu-l-Qasim al-Lalkai at-Tabari, il libro as-Sunna di Abu Bakr ibn Abu 'Asim e la risposta dello shaykh-ul-Islam Ibn Taymiyya alla gente di Hamat; mirabile risposta che molto può chiarire sul credo dell'Ahl as-Sunna ; che contiene numerosi discorsi, prove sciaritiche e logiche per dimostrare la validità del pensiero dell'Ahl as-Sunna e la scorrettezza degli altri.
Confutazioni come queste spiegano e rendono chiaro il credo dell'Ahl as-Sunna, con prove logiche e derivanti dalle tradizioni. Ma la refutazione, per mostrare la verità e occultare il falso, del pensiero di coloro che dissentono va fatta, secondo i sapienti, solo con una sincera volontà di ricercare la Verità.
Tutti coloro che differiscono dall'Ahl as-Sunna nel credo, ed in particolare sull'argomento dei Nomi e degli Attributi, devono ricercare altrove le prove a sostegno della loro tesi e non nella tradizione e nella logica.
- L'Ahl as-Sunna wal-Jamaa afferma di Allah ; Colui che è al di sopra di ogni cosa ; ciò che Egli afferma di Se Stesso nel Sacro Libro o ciò che afferma con certezza di Lui il Messaggero Muhammad (SAAS) nella sunna veritiera, senza tentare di rappresentarLo. Non cercano di affermare in nessun modo, su Colui che è al di sopra di ogni cosa, che è paragonabile a qualche creatura, né ne negano l'esistenza, senza contrastare con i testi sacri e utilizzando tutte le prove. Questo è l'esempio di Allah, Colui che è al di sopra di ogni cosa, per coloro che si attaccano con forza alla Verità ; Verità con la quale sono stati inviati i messaggeri ; e l'accettano con rassegnazione e sono sinceri con Allah cercando di conoscerLo conformandosi alla Verità e attenendosi ai testi, così come dice l'Altissimo: «Ma Noi scagliamo la Verità contro il falso, finché [la Verità] trionfa e [il falso] è annientato» (XXI:18); e dice l'Altissimo: «E non ti proporranno alcun paragone senza che Noi te ne diamo il vero senso e la spiegazione migliore» (XXV:33).
Al-Hafiz Ibn Kathir (la benedizione di Allah sia su di lui) ha detto nella sua famosa esegesi, parlando del versetto «In verità il vostro Signore è Allah, che ha creato i cieli e la terra in sei giorni e poi si è innalzato [istawa] sul Trono» (VII:54), ha fatto una giusta osservazione su quest'argomento, che adesso voglio proporvi. Ha detto: «Gli uomini hanno discusso su questo argomento tanto a lungo che non basta lo spazio. Noi seguiamo in questo caso l'opinione dei saggi che ci hanno preceduto, Malik, Awza'i, ath-Thawri, al-Layth bin Sa'd, Shafii, Ahmad, Ishaq bin Rawah e altri imam dei musulmani anteriori e contemporanei». Ovvero l'opinione di lasciare così come sono stati rivelati i Suoi Nomi e i Suoi Attributi senza tentativi di rappresentarli, senza paragonarli ad alcuna cosa, senza negarne l'esistenza. Coloro che Lo paragonano, negano Allah. Nessuna cosa nel creato è paragonabile ad Allah, poiché non v'ha simile a Lui cosa alcuna, ed Egli è ascoltante, veggente. La soluzione è quella proposta dagli imam tra i quali Nu'aim bin Himad al-Khazai maestro del Bukhari che disse: «Chi paragona ad Allah una Sua creatura è miscredente, e chi nega ciٍ che Allah si è attribuito è miscredente. E non c'è nessun paragone in ciٍ che Allah si è attribuito e in ciò che il Messaggero Gli ha attribuito. Chi invece accetta giustamente ciò che i versetti e le tradizioni autentiche dicono di Allah e nega che Allah abbia qualche difetto, allora segue la via della Guida».

 

 2-La fede negli Angeli:

Bisogna avere fede negli angeli. Il musulmano crede che Allah ha creato gli angeli per ubbidirGli e li ha resi sudditi fedeli che ascoltano ogni Suo comando e lo eseguono: «Ed Egli conosce quel che è avanti a loro, e quel che c'è dietro di loro, ed essi non possono intercedere se non per coloro dei quali Egli si compiace, e nel timore di Lui stanno trepidanti» (XXI:28).
Vi sono diversi tipi di angeli: alcuni di essi sostengono il Trono, altri custodiscono il Paradiso e l'Inferno ed altri sorvegliano le azioni degli uomini.
Noi crediamo a tutti quelli menzionati da Allah e dal Suo Messaggero. Crediamo a Gabriele, a Michele, all'angelo custode dell'Inferno, a Israfil, l'angelo che suonerà il Corno, tutti menzionati in tradizioni autentiche, ed è attestato in un hadith trasmesso da A'isha, Allah si compiaccia di lei, che il Profeta (SAAS) ha detto: «Gli Angeli sono stati creati dalla luce, i jinn sono stati creati da un fuoco puro e Adamo è stato creato da ciٍ che è stato definito [nel Corano] per voi [cioé d'argilla]». Riportato da Muslim nel suo Sahih.

 

 3-La fede nei Libri:

Bisogna credere che Allah; Colui che è al di sopra di ogni cosa ; ha rivelato dei libri ai Suoi Profeti e i Suoi Messaggeri per mostrare la Verità e invitare gli uomini ad essa, così come ha detto l'Altissimo: «Già abbiamo inviato i Nostri Messaggeri con prove chiarissime e rivelammo il Libro [i Libri] e la Bilancia [la Giustizia], perché gli uomini osservassero l'equità» (LVII:25); e ha detto l'Altissimo: «Gli uomini erano un tempo una nazione sola; e Allah mandò i Profeti, araldi e ammonitori, e con loro rivelٍ il Libro con la Verità per giudicare delle divergenze sorte fra gli uomini» (II:213).
Ed in particolare crediamo in quelli citati per nome da Allah come la Torà (Tawrat), il Vangelo (Injil), i Salmi (Zabur) e il Corano (Qur'an).
Il Sacro Corano è il migliore, il libro conclusivo e sovrasta tutti gli altri. Ed è obbligatorio per tutti i fedeli seguirlo e giudicare con esso e con la sunna del Messaggero di Allah (SAAS) poiché Allah, Colui che è al di sopra di ogni cosa, ha inviato il messaggero Muhammad (SAAS) a tutti gli uomini e jinn, e gli ha rivelato il Corano per giudicare tra di essi, per intercedere presso i loro cuori e per spiegare ogni cosa. La Guida e la benedizione siano sui fedeli. L'Altissimo ha detto infatti: «Questo è un Libro che abbiam rivelato: seguitelo e temete [Allah] affinché abbiate a provarne misericordia» (VI:155); e ha detto Colui che è al di sopra di ogni cosa: «Questo Libro ti abbiam rivelato come dimostrazione chiara di tutte le cose, e guida, e misericordia, e buona novella per coloro che si sono abbandonati [ad Allah, i musulmani]» (XVI:89); e ha detto sempre l'Altissimo: «Di': "O uomini, sono io il Messaggero di Allah a voi tutti inviato, da Allah, che possiede il Regno dei cieli e della terra; non c'è altro dio che Lui, Colui che da la vita e uccide. Credete dunque in Allah e nel Suo Messaggero, il Profeta illetterato che crede in Allah e nelle Sue Parole? SeguiteLo affinché siate ben guidati"» (VII:158). E vi sono numerosi altri versetti simili.

 

 4-La fede nei Messaggeri:

Bisogna credere nei Messaggeri tutti. Noi crediamo che Allah, Colui che è al di sopra di ogni cosa, ha inviato ai suoi servi dei messaggeri per avvisare, ammonire ed invitare alla Verità. Chi risponde al loro invito avrà la felicità eterna, chi invece si oppone e disubbidisce avrà fallito. L'ultimo e il migliore di essi è il nostro profeta Muhammad figlio di Abdullah (SAAS). Ha detto Allah, Colui che è al di sopra di ogni cosa: «E suscitammo un messaggero in ogni nazione [che predicava]: "Adorate Allah ed evitate i Taghut [le false divinità]"» (XVI:36); e disse l'Altissimo: «E messaggeri mandammo annunciatori e ammonitori, perché gli uomini non avessero più alcuna scusa da portare ad Allah, dopo l'invio dei Messaggeri» (IV:165); e ha detto ancora l'Altissimo: «Muhammad non è padre di nessuno fra i vostri uomini, ma è il Messaggero di Allah e il Suggello dei Profeti» (XXXIII:40).
Dobbiamo credere in tutti i Messaggeri che Allah ha menzionato e in quelli che ci vengono riportati dal Messaggero di Allah, come Noé, Hud, Salih, Abramo ed altri. Su di loro e sul nostro Profeta sia la pace e la benedizione di Allah.

 

 5-La fede nel Giorno del Giudizio:

La fede nel Giorno del Giudizio è legata alla fede in tutto ciò che Allah e il Suo Messaggero (SAAS) ci hanno narrato in proposito. Ovvero tutto ciò che avviene dopo la morte, come ad esempio le tribolazioni della tomba, le sue punizioni e le sue gioie. Oppure come gli avvenimenti del Giorno della Resurrezione, le sue pene e i suoi orrori, il Sirat, la Bilancia e il Giudizio, la ricompensa e la pubblicazione dei fogli tra la gente, il prendere il Libro delle azioni nella destra o il prendere il Libro nella sinistra oppure dietro la schiena. Ma c'è anche il Hawd (il bacino all'ingresso del Paradiso) contemplato dal nostro Profeta Muhammad (SAAS), la fede nel Paradiso e nell'Inferno, e la fede nella visione da parte dei fedeli del loro Signore ; Colui che è al di sopra di ogni cosa ; e il loro parlare con Lui. In queste ed in tutte le altre notizie, che sono state rivelate nel Sacro Corano e nella giusta sunna del Messaggero di Allah (SAAS), dobbiamo credere con sincera convinzione in base a ciò che Allah e il Suo Messaggero (SAAS) ci hanno mostrato. 

 6-La fede nel Destino:

La fede nel Destino è composta da quattro principî:
Primo principio: Allah ; Colui che è al di sopra di ogni cosa ; conosce ciò che è e ciò che sarà, conosce le condizioni dei Suoi servi, conosce ciò di cui si ciberanno, la loro fine, le loro azioni e non solo poiché non si può nascondere nessuna cosa a Colui che è al di sopra di ogni cosa, l'Altissimo, come infatti Egli dice: «Allah ha conoscenza di ogni cosa» (IX:115); e dice ancora il Sommo e Potente: «Perché voi sappiate che Allah è sopra tutte le cose possente, e che Allah tutte le cose abbraccia di Sua scienza» (LXV:12). Secondo principio: Colui che è al di sopra di ogni cosa ha scritto per ognuno il destino così come possiamo vedere nel detto di Colui che è al di sopra di ogni cosa: «Ma noi ben sappiamo la terra chi consumerà tra di loro, e presso di Noi c'è un Libro ben custodito» (L:4); e ha detto l'Altissimo: «Ogni cosa abbiam computato in un Libro chiaro» (XXXVI:12); e ha detto ancora l'Altissimo: «Non sai tu che Allah conosce ciò che è nei cieli e sulla terra? Tutto sta scritto in un Libro chiaro, e questo è facile per Allah» (XXII:70).
Terzo principio: Bisogna credere nella Sua influente volontà, ovvero ciò che Allah vuole avviene, ciٍ che Egli non vuole non avviene, infatti dice Colui che è al di sopra di ogni cosa: «In verità Allah fa ciٍ che vuole» (XXII:18); e dice il Sommo e Potente: «E l'ordine Suo, quando Egli vuole una cosa, non è che dirle: "Sii", ed è» (XXXVI:82) e dice ancora Colui che è al di sopra di ogni cosa: «Ma non lo vorrete se Allah, Signore del Creato, non lo vuole» (LXXXI:29).
Quarto principio: Colui che è al di sopra di ogni cosa ha creato tutte le cose esistenti e non vi è altro creatore né Signore. Ha detto Colui che è al di sopra di ogni cosa: «Allah è d'ogni cosa creatore, sopra ogni cosa patrono» (XXXIX:62); «O uomini, rammentate i favori che Allah vi ha dato. Vi è forse un creatore altri che Allah? Egli vi provvede dal cielo e dalla terra, non c'è altro dio che Lui. Come dunque vi ritraete da Lui» (XXXV:3).
La fede nel destino comprende dunque questi quattro principî per l'Ahl as-Sunna wal-Jamaa, invece coloro che discordano su uno solo di questi fanno parte di coloro che apportano innovazioni alla Religione.

 - Fa parte della fede in Allah il credere che le azioni e le parole servono ad accrescere il timore e a diminuire i peccati e che non è permesso accusare un musulmano di miscredenza a causa di un suo peccato, fatta eccezione per gravissimi peccati come l'associare altre divinità ad Allah, la fornicazione, il furto, l'accettare interessi, il bere alcolici, la disubbidienza ai genitori e altre azioni dichiarate illecite per il detto di Colui che è al di sopra di ogni cosa: «In verità Allah non perdona chi associa a Lui altri, e perdona tutto il resto a chi vuole» (IV:48). E in più hadith trasmesso dal Messaggero di Allah (SAAS) troviamo che Allah farà uscire dall'Inferno coloro che avranno anche un solo granello di fede.

 - Parte della fede in Allah è l'amare per Allah e l'odiare per Allah, l'amicizia per Allah e l'odio per Allah. Il fedele ama ed è amico degli altri fedeli, mentre invece odia e non stringe amicizia con i miscredenti.
Primi fedeli di questa comunità sono i Compagni del Messaggero di Allah (SAAS).
E l' Ahl as-Sunna wal-Jamaa li ama, prova amicizia per loro e ritiene che essi siano stati i migliori uomini dopo i Profeti per il detto del Profeta (SAAS): «La migliore generazione è la mia, poi quella che segue e poi quella che segue». C'è unanimità sulla sua veridicità.
Credono inoltre che il migliore di essi sia stato Abu Bakr as-Siddiq, poi Omar al-Faruq, poi Uthman Dhu-l-Nurayn e poi Ali al-Murtada, Allah si compiaccia di tutti loro. Dopo di loro ci sono i dieci ai quali è stato promesso il Paradiso e poi il resto dei Compagni, Allah si compiaccia di tutti loro. Non si pronunciano sulle dispute nate tra i Compagni in quanto credono che essi siano mujtahid (dotti che possono interpretare le fonti) e se risolvono giustamente una questione avranno due ricompense, se invece commettono un errore di interpretazione avranno una sola ricompensa.
Amano e rispettano inoltre la gente della Famiglia del Messaggero di Allah (SAAS) e rispettano e pregano per tutte le mogli del Messaggero di Allah (SAAS), madri dei credenti.
Prendono le distanze da coloro che rifiutano ed odiano i Compagni del Messaggero di Allah (SAAS) e insultano e provano rancore per la Famiglia e gli estorcono la posizione che Allah gli aveva assegnato. Allo stesso modo prendono le distanze da coloro che ingiuriano la Famiglia con le parole e con i fatti.
Tutto ciò che abbiamo ricordato in questa breve lezione sul giusto credo riprende ciò che Allah e il Suo Messaggero Muhammad (SAAS) hanno trasmesso ed è proprio il credo della parte vincente, l'Ahl as-Sunna wal-Jammaa, ricordata dal Profeta (SAAS): «Una parte della mia Comunità continuerà ad essere vincente e non potranno fargli del male gli oppositori fino a quando non verrà il comando di Allah, Colui che è al di sopra di ogni cosa». E ha detto ancora il Profeta (SAAS): «Gli ebrei si sono divisi in settantuno sette, i cristiani si sono divisi in settantadue sette e questa comunità si dividerà in settantatré sette tutte condannate all'Inferno tranne una» Chiesero allora i Compagni: «Quale sarà? O Messaggero di Allah!» Rispose: «Quelli che si troveranno dove io e i miei Compagni ci troviamo». Quel luogo è proprio il credo al quale bisogna attenersi, sul quale bisogna rimanere e fare attenzione a non distaccarsi.  

- Coloro che si sono allontanati da questo credo e coloro che vi si oppongono sono di diversi tipi.

Alcuni di loro sono adoratori degl’idoli, dei feticci, degli angeli, dei santi, dei jinn, degli alberi, delle pietre o di altre cose. Questi non hanno risposto all’invito dei messaggeri bensì se ne sono allontanati e si sono opposti ad esso, così come hanno fatto i Quraysh e altre tribù con il nostro Profeta Muhammad (SAAS), che chiedevano alle loro divinità di risolvere i loro problemi, la guarigione dalle malattie e la vittoria contro i nemici, e facevano loro dei sacrifici tanto che quando il Messaggero di Allah (SAAS) proibì queste pratiche e ordinò l’adorazione sincera di Allah, l’Unico, si stupirono, lo contrastarono e dissero: «Ridurrà forse gli dèi ad un Dio unico? Questa è davvero una cosa strana» (XXXVIII:5). E a lungo li invitò ad Allah, li ammonì dall’essere politeisti e gli spiegò la realtà di ciò per il quale li invitava, finché Allah non li guidò ed essi entrarono a schiere nella Religione di Allah, e la Religione di Allah si elevò sopra le altre religioni dopo un continuo invito e un lungo sforzo del Messaggero di Allah (SAAS) e dei suoi Compagni e della generazione che li seguì, Allah sia compiaciuto di tutti loro. Poi la situazione mutò, e l’ignoranza sopraffece gran parte delle creature finché esse non ritornarono alla religione pre-islamica, si rivolsero, invocarono e chiesero aiuto ai profeti e ai santi e compirono altre azioni di poiteismo. Questi non hanno capito il significato di La ilah illa Allah così come non lo capirono gli arabi miscredenti. Allah ci aiuti.

Questo politeismo si è diffuso tra gli uomini del nostro tempo e questa è la causa dell’imperanza dell’ignoranza e della lontananza dall’epoca della profezia.

- Le scuse di questa gente sono le stesse degli antichi, poiché loro dicono: «Questi sono i nostri intercessori presso Allah!» (X:18); oppure: «Li adoriamo soltanto perché essi ci avvicinino ad Allah» (XXXIX:3). Allah ha rifiutato queste scuse e ha chiarito che chi adora altri che Lui è un politeista e un miscredente, infatti l’Altissimo ha detto: «Ed essi adorano in luogo di Allah esseri che non portan loro né giovamento né danno, e dicono: “Questi sono i nostri intercessori presso Allah! “» (X: 18). Ed ecco il rifiuto di Allah - Colui che è al di sopra di ogni cosa: «Di':Volete informare - Allah di qualcosa che non conosce nei cieli e sulla terra?». Gloria a Lui, Egli è ben più alto di ciٍ che Gli associano!! “» (X: 18). Colui che è al di sopra di ogni cosa ha mostrato in questo versetto come l’adorare altri che Lui, siano essi profeti, santi o altri, è la forma più grave di politeismo, e non può essere definito in altro modo. Dice l’Altissimo: «Quanto a coloro che si son presi patroni altri che Lui [dicendo]: “Li adoriamo soltanto perché essi ci avvicinano ad Allah”» (XXXIX:3). Ed ecco il rifiuto di Allah - Colui che è al di sopra di ogni cosa-: «Ebbene Allah giudicherà fra loro delle loro discordie. Ma Allah non guida chi è un ingrato mendace» (XXXIX:3).

Così dunque ha spiegato Colui che è al di sopra di ogni cosa che l’adorazione di altri che Lui attraverso le preghiere, il timore, la speranza o in altro modo è atto di miscredenza, e ha confutato la loro convinzione di potersi avvicinare a Lui attraverso altre divinità.

 - Un altro credo di miscredenti che si oppone al giusto credo e contrasta con ciò che è stato rivelato ai Messaggeri, sia su tutti loro la pace e la benedizione, è quello degli atei di questa epoca che seguono Marx, Lenin o altri atei e miscredenti che sono stati chiamati socialisti, comunisti o in altro modo. Principio di questi atei e che non esiste alcuna divinità e che la vita è solo materiale. Tra gli altri principi c’è il negare l’esistenza di moltissime cose come l’esistenza del Paradiso e dell’inferno, e non credono in nessuna religione. Dai loro libri e dalle loro lezioni appare molto chiaro il loro pensiero, e non v’è dubbio che il loro credo contrasti con tutte le religioni rivelate e conduce i suoi adepti alle peggiori punizioni in questo e nell’altro mondo. 

- Tra i credi che si oppongono alla verità c’è il credo di alcuni aderenti alla batiniyya e dei sufi. Alcuni di essi vengono definiti santi e associano altri ad Allah nella direzione e nell’amministrare gli eventi dell’universo e li chiamano “poli” (aqtab), “centro” (awtad), “soccorritori” (aghwath) o con altri nomi escogitati per le loro divinità. Questo è però il modo più volgare per associare qualcosa alla Rububiyya di Allah (la Sua unicità nel creare, gestire e amministrare l’universo) ed è peggiore del politeismo pre-islamico degli arabi. infatti i miscredenti arabi non associavano alcuno alla Rububiyya di Allah bensì solo nell’adorazione di Allah, ed erano politeisti nei periodo di agiatezza, mentre quando si trovavano in difficoltà tornavano al culto monoteista di Allah. Dice Allah, Colui che è al di sopra di ogni cosa: «E quando salgono su una nave invocano Allah, con culto sincero, e quando li ha portati in salvo sulla terra, tornano ad essere politeisti» (XXIX:65). Ed a proposito della Rububiyya essi erano a conoscenza della unicità di Allah, infatti dice l’Altissimo: «E certo, se chiederai loro chi li abbia creati risponderanno: “Allah”!» (XLIII:87); ed ha detto l’Altissimo: «Chiedi loro: “Chi vi provvede di beni dal cielo e dalla terra? Chi domina l’udire e il vedere? Chi trae il vivo dal morto, chi il morto dal vivo? Chi governa tutte le cose [dell’universo]?” E diranno: “Allah!” Allora di’: “E voi non temete?”» (X:3 1). E vi sono numerosi altri versetti simili.

 - I politeisti di oggi, rispetto ai loro antenati politeisti, hanno aggiunto due cose:
La prima è il politeismo di alcuni di loro nella Rububiyya.

La seconda è il loro politeismo, sia nei momenti prosperi che in quelli difficili. Questo lo possiamo vedere fìcilmente vivendo con loro ed esaminando ciò che fanno. Basta vedere ciò che flumo presso la tomba di al-Husayn, di al-Badawi e di altri in Egitto, o presso la tomba di Adrus ad Aden, del Hadi nello Yemen, di Ibn ‘Arabi in Siria, o dello Shaykh ‘Abd-ul-Qadir Jaylani in fraq, o davanti a qualsiasi tomba celebre dove si svolgono pratiche contro il diritto di Allah, il Sommo e il Potente. Pochi cercano di fermarli e di mostrare loro la vera essenza del monoteismo che è stato rivelato da Allah al suo profeta Muhammad (SAAS), e dagli altri Profeti prima di lui, su di loro la pace e la benedizione. In verità apparteniamo ad Allah ed a Lui ritomeremo!

Chiediamo a Colui che è al di sopra di ogni cosa di riportarli sulla Retta Via e di aumentare le loro richieste di guida, e chiediamo di condurre i leader dei musulmani e i loro sapienti verso la guerra aperta contro questo politeismo e a mettergli fine, in verità Egli è Colui che sente e il più vicino. 

- Tra i credi che contrastano con il giusto credo per quanto riguarda i Nomi e gli Attributi c’è il credo della “Gente delle innovazioni” tra la Jahmiyya e la Mu’tazila. Colui che segue la loro strada, negando gli Attributi di Allah - il Sommo e il Potente - e il negare che Colui che è al di sopra di ogni cosa abbia degli Attributi di perfezione, e che il Sommo e il Potente si sia descritto con degli attributi che non gli appartengono, o con caratteristiche fisiche o con attributi straordinari. Allah l’Altissimo è molto al di sopra di ciò che essi dicono.

Allo stesso modo è da contemplare la negazione di alcuni Attributi da parte di altri, come gli Ashariyya. Inflatti essi negano alcuni Attributi, ma per fare ciò si sono serviti della speculazione filosofica distaccandosi così dalle prove fomiteci dai testi e dalla logica, e per questo sono in contrasto evidente.

Ma l’Ahl as-Sunna wal-Jamaa afferma di Allah - Colui che è al di sopra di ogni casa - tutto ciò che Egli ha affermato su di Se e ciò che il Suo Messaggero Muhammad (SAAS) ha affermato sui Suoi Nomi ed Attributi nella loro completezza, e non cercano in alcun modo di paragonarlo al creato o di negarne una parte. E a questo scopo utilizzano tutte le fonti, senza cercare di modificarle, nasconderle o creando contrasti tra di esse, così come già abbiamo avuto modo di dire. Questa è dunque la strada vincente, per la felicità nel mondo terreno e in quello ultraterreno, ed è la Retta Via che hanno percorso i nostri pii antenati e i loro imam. E non vi può essere bene se non seguendo innanzi tutto il Libro e la sunna e abbandonando ciò che gli si oppone. 

Ciò che pregiudica il proprio Islam

Fratello musulmano, devi sapere che Allah - Colui che è al di sopra di ogni cosa - ha reso obbligatorio per ogni creatura l’entrare nell’Islam, di tenersi saldamente ad esso e di stare in guardia da ciò che ti allontana da esso. Il Suo profeta Muhammad (SAAS) è stato inviato per invitare all’Islam, e ci ha fatto sapere il Sommo e Potente che chi lo segue, è stato guidato, chi se ne allontana, è stato traviato. Molti versetti ci mettono in guardia da tutte quelle che possono essere le cause della nostra apostasia o di quelli che possono essere i nostri atti di politeismo e di miscredenza. I sapienti (sia su tutti loro la benedizione di Allah), parlando dell’apostata, hanno ricordato che il musulmano può abiurare la propria religione attraverso molti atti, uscendo così dall’Islam. Gli atti più pericolosi che pregiudicano la religione sono dieci.

Noi li riporteremo per te qui di seguito per metterti in guardia e perché tu possa mettere in guardia altri, nella speranza che tu ne tragga profitto da queste brevi nozioni che ti diamo.

Il primo: l’associare altri che Allah nell’adorazione. Dice l’Altissimo: «In verità Allah non perdona che altri vengano associati a Lui: tutto il resto Egli perdona a chi vuole» (IV:48); e dice l’Altissimo: «E certo chi ad Allah da compagni, Allah gli chiude le porte del Paradiso: la sua dimora è il Fuoco, e gli ingiusti non avranno alleati» (V:72). In questo rientrano le invocazioni ai morti, il chiedergli aiuto e il sacrificare loro qualcosa.

Il secondo: chi pone tra se ed Allah degli intermediari che invoca, ai quali si chiede la salute o ci sia affida, è miscredente.

Il terzo: chi non ritiene miscredenti i politeisti o ha dubbi sulla loro miscredenza ed approva la loro condotta è miscredente.

Il quarto: colui che ritiene che la Guida non è la Guida perfetta del Profeta (SAAS), o che la Legge non sia la sua Legge - come coloro che preferiscono la legge dei miscredenti alla sua Legge -, allora è miscredente.

Il quinto: chi odia una delle cose che sono venute con il Messaggero (SÀAS), anche se l’applica, è miscredente per il detto dell’Altissimo: «Questo perché essi sdegnano quel che Allah ha rivelato, e vane renderà Allah le loro azioni» (XLVII:9).

Il sesto: chi si burla di qualcosa della religione del Messaggero (SAAS), delle sue ricompense o delle sue punizioni è miscredente. La prova è il detto dell’Altissimo: «Rispondi: “Ma dunque è di Allah che vi prendevate gioco?” Non scusatevi! Voi avete miscreduto la Fede dopo averla accetta» (IX:65-66).

- Il settimo: la magia, tra i quali il sarf e lo ‘atf: chi la pratica o si compiace di essa è miscredente. La prova di ciò e il versetto dell’Altissimo: «I quali non insegnavano nulla a nessuno prima di dirgli: “Bada che noi siamo un’afflizione, non essere miscredente» (11:102).

L’ottavo: compie miscredenza chi appoggia ed aiuta i politeisti contro i musulmani, e la prova è il detto dell’Altissimo: «E chi di voi si alleerà loro diverrà dei loro. In verità Allah non guida il popolo degli ingiusti [dei miscredenti, cioè]» (V:5 1).

Il nono: chi ritiene che possa essere facilitato tralasciando la Legge di Muhammad (SAAS) è un miscredente per il detto dell’Altissimo: «E chiunque desideri una religione diversa dall’Islàm, non gli sarà accettata, ed egli nell’Altra vita sarà tra i perdenti» (111:85).

Il decimo: compie miscredenza chi respinge la Religione di Allah, non la impara e non la pratica. La prova è il detto dell’Altissimo: «E chi è più iniquo di colui che lii ammonito con i Segni del Suo Signore e poi se ne distolse? Noi, certo, dei malvagi trarremo vendetta» (XX)UI:22).

E non c’è differenza tra il burlone, colui che agisce bene o il timoroso che compiono questi atti se non per la loro detestabilità. Ognuna di queste rappresentano la peggiore e più grave cosa che possa capitare e perciò il musulmano deve stare in guardia e deve temere queste cose.

- Rientra nel quarto atto colui che ritiene che i governi e le leggi fatte dall’uomo siano migliori della Legge islamica, oppure che l’ordinamento islamico non possa adattarsi al ventesimo secolo, o che sia stata la causa dell’arretratezza dei musulmani, oppure ancora che l’Islàm vada limitato al rapporto tra l’uomo e il Signore e non a tutti gli ambiti della vita.

Rientra nel quarto atto anche colui che ritiene che l’applicazione della legge di Allah, nel taglio della mano per il ladro o la lapidazione del fornicatore sposato, non si adatta al nostro secolo.

E vi rientra infine colui che ritiene che sia possibile governare senza la Legge di Allah nelle azioni, nelle pene e in altro. E se pensa che ciò sia migliore delle norme della Legge di Allah allora considera lecito ciò che Allah ha vietato completamente. E chi rende lecito ciò che Allah ha reso illecito - delle cose conosciute e fondamentali della religione come la fornicazioiìe, il bere alcolici, l’usura e qualsiasi norma contro la Legge di Allah - è miscredente per accordo di tutti i musulmani.

Chiediamo protezione ad Allah da tutto ciò che Egli odia e dal dolore delle Sue pene, e sia la pace e la benedizione di Allàh sulla Sua migliore creatura, Muhammad, sulla sua miglia e sui suoi Compagni.

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