Riflessione sulla Fede di Cinzia Aicha Rodolfi |
Nel nome di Dio Misericordioso e Compassionevole- la Pace sia con voi. Ho provato a riflettere sul significato più concreto della Fede nell’Islam aiutandomi con un concetto che amo molto cioè (l’affidarsi al nostro Creatore) afferrare l’ansa più salda … “Egli è colui che ama coloro che a Lui si affidano” Perché l’atto di rifugiarsi nel Signore Dei Mondi, contro il male, è soprattutto è un atto di grande Fede, di assoluta Fiducia, ovvero riconoscimento della piccolezza dell’uomo, anche l’insegnamento di Gesù (p.s.di.l.) è permeato di questa costante e meravigliosa umiltà. La Fede è portata dalla conoscenza ed è portatrice di conoscenza; è voglia di migliorarsi per migliorare, in Suo Nome, per compiacerLo, per rimettersi in gioco ogni volta, confrontandosi tutti i giorni per avvicinarsi sempre di più a colui al quale ci siamo affidati. Quindi la Fede è strumento ma anche fine; è il mezzo, ma anche lo scopo. Quando la Fede e l’abbandono incondizionato portano a sentire nel cuore il sentimento del timore di Dio, allora ci si avvicina un passo ad ottenere il Suo Compiacimento e la Sua Benedizione, laddove il Timore è sentimento sano di Devozione. La Fede, come il fuoco nel camino, va alimentata ogni giorno di sforzi e applicazione dell’insegnamento di Dio nella quotidianità, perché nessun momento sarà mai migliore per un’elemosina a Dio, e vivificare quindi il Suo Ricordo, di quello che stiamo vivendo, cioè ogni istante della nostra giornata. Per non dimenticarcene serve quel Timore costante, che non è paura o angoscia bensì Rispetto, ovvero il più alto sentimento di Adorazione verso L’Onnipotente. Allora l’Islam cioè letteralmente sottomissione a Dio, è la risposta incondizionata agli insegnamenti divini … è il sentimento della costante presenza di Dio. Il Timore è sentire la sua presenza e desiderare solo compiacerLo. Ma la Fede e il Timore devono portare ad avere costantemente il cuore pulito e pronto di colui che si affida. Ecco che tutto si riallaccia e si fonde, e nel contesto del quotidiano cammino verso questo raggiungimento si moltiplicano le possibilità di applicazione reale perciò le prove costanti che accadono a disturbarci la giornata non devono essere viste come fastidiose perdite di tempo, e intralcio nel proseguo … bensì sono occasionalità dell’esercitazione pratica di quello sforzo che è generatore del risultato. Il trascendente diventa immanente ed insito nell’esperienza. Ed è qui che Dio Generosissimo, ci da la possibilità di scegliere e ci regala il libero arbitrio. Ma senza il sollecito sforzo non ci sarebbe il risultato (la purificazione dell’anima attraverso, l’adorazione e il comportamento corretto individuale). Senza la Fede e l’Abbandonarsi, nel Timore, non ci sarebbe la motivazione che mantiene viva la Speranza perché vivo è l’obiettivo. Perciò la trascendenza che si rivela nelle situazioni limite della vita di tutti i giorni (come il dolore, l’incapacità, la morte, …) deve venire affrontata e vissuta attraverso la Fede che grazie alla volontà di Dio si esplicita nella contingenza e ci fa sentire davvero il legame con le Creature tutte, nel disegno di Dio.
Riflessione di Cinzia Aicha Rodolfi La lode spetta a Dio Signore dei mondi Tutto il bene viene da Allah signore dei Mondi.
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