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La Bibbia è la parola di Dio?

Un Confronto tra Cristianesimo ed Islam sul piano delle scritture

di Abdul Gialil Randellini

a cura del Centro Islamico Italiano

Gesù e la crocifissione

Il Corano afferma:

Corano, Surah 4:157-158 : “E dissero (i Giudei): ‘Abbiamo ucciso il Messia Gesù figlio di Maria, il Messaggero di Allah!’ Invece non l’hanno né ucciso, né crocefisso, ma ciò apparve loro. Coloro che sono in discordia a questo proposito, restano nel dubbio: non hanno altra scienza e non seguono altro che la congettura. Per certo non lo hanno ucciso, ma Allah lo ha elevato a Sé. Allah è eccelso, saggio.”

Invece il Cristianesimo insegna che Gesù morì in croce e fu poi resuscitato. Però i quattro evangelisti, Matteo, Marco, Luca e Giovanni concordano che nessun testimone assistette al momento della sua resurrezione. Il sepolcro dove Gesù fu disteso fu infatti trovato vuoto, per cui si giunse alla conclusione che egli fosse resuscitato, anche perché i suoi discepoli ed altri testimoni, più tardi, lo videro vivo.

Poiché il Corano afferma che egli non morì, se ne deduce che è possibile che egli fosse proprio vivo quando fu visto dai suoi discepoli e dagli altri testimoni in quell’occasione.

Poiché Gesù ha affermato:

Matteo, 10:24 : "Il discepolo non è da più del maestro, né il servo da più del suo padrone.",

secondo la logica, si dovrebbe quindi dare più peso a quello che dice Gesù, rispetto a quello che riferiscono i discepoli. A questo punto, avendo lo stesso Gesù affermato:

Luca, 24:46 : "E disse loro: 'Così sta scritto, che il Cristo avrebbe sofferto e sarebbe risuscitato dai morti il terzo giorno.'",

dovremmo accettare senza titubanze la sua morte.

Ma se si prende in considerazione quanto scrisse Paolo:

Prima lettera ai Corinti, 15:31 : "Tutti i giorni io muoio (ovvero, soffro giornalmente); ve lo giuro, o fratelli...",

si deduce che nella Bibbia la sofferenza viene spesso definita "morte", come appunto affermava Paolo, e che quindi la frase “...e sarebbe resuscitato dai morti...”, in Luca 24:46, può voler solo significare “...e sarebbe uscito dalla sofferenza...”.

Continuando nell’esame di quanto riferito nei Vangeli, cerchiamo di addentrarci sempre più nell’argomento della crocifissione e della morte di Gesù:

1) Sulla croce, Gesù supplicò Dio di aiutarlo:

Matteo, 27:46 : "...Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?"

Luca, 22:42 : "Dicendo: 'Padre, se vuoi, allontana da me questo calice, però non la mia, ma la Tua volontà sia fatta!'" (Il calice, è il calice della morte).

2) La supplica di Gesù di non morire fu accettata da Dio. Lo affermano il Vangelo di Luca, la Lettera agli Ebrei, e la Lettera di Giacomo che qui riportiamo:

Luca, 22:43 : "Gli apparve quindi un angelo dal cielo per confortarlo."

Significa che un angelo lo rassicurò che Dio non lo avrebbe lasciato senza aiuto.

Lettera agli Ebrei, 5:7 : "E Cristo, nei giorni della sua carne, avendo offerto preghiere e suppliche a Colui che poteva salvarlo da morte, insieme a forte grido e lacrime, fu esaudito per la sua pietà."

Lettera di Giacomo, 5:16 : "La preghiera fervente del giusto ha una grande efficacia."

Se ne deduce dunque che la preghiera di Gesù fu ascoltata, il che significa esaudita in modo positivo da Dio.

Infatti Gesù stesso, riguardo alla preghiera, disse:

Matteo, 7:7-10 : "Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto. Poiché chiunque chiede, riceve; chi cerca, trova; e a chi bussa, verrà aperto. E qual è quell'uomo fra voi che darà una pietra a suo figlio che gli chiede del pane? O se chiede un pesce gli dia una serpe?"

3) Le sue gambe non furono spezzate dai soldati romani:

Giovanni, 19:32-33 : "I soldati dunque andarono e ruppero le gambe al primo e all'altro che erano stati crocefissi con lui. Quando fu la volta di Gesù, vedendo che era già morto, non gli ruppero le gambe."

Consideriamo qui due ipotesi: la prima riguarda il fatto se quei soldati romani fossero veramente in grado, oppure no, di stabilire la sua morte con sufficiente esattezza; la seconda riguarda la possibilità che essi volessero invece salvare Gesù, che era vivo.

4) Il sangue di Gesù uscì dal costato misto ad acqua, quando fu trafitto dal soldato. Se in quel momento Gesù era già morto, il suo sangue si sarebbe raggrumato e non sarebbe sgorgato dal costato. Ma il Vangelo così afferma:

Giovanni, 19:34 : "Ma uno dei soldati, con una lancia gli aprì il costato, e subito ne uscì sangue ed acqua."

5) Quando i Farisei domandarono a Gesù un segno della sua vera missione, egli rispose loro:

Matteo, 12:40 : "Infatti, come Giona stette tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il figlio dell'uomo starà tre giorni e tre notti nel cuore della terra."[1]

Trascuriamo per ora il fattore tempo ed analizziamo ciò che avvenne a Giona: egli era rimasto vivo nel ventre della balena, ed era sempre vivo quando fu vomitato all’esterno. Ma allora, per analogia con Giona, anche Gesù doveva essere stato sepolto ancora vivo, “nel cuore della terra”, e dunque doveva essere ancora vivo quando ne uscì, secondo ciò che egli stesso aveva predetto nel versetto appena citato.

6) La domenica mattina presto, Maria Maddalena recandosi al sepolcro, lo trovò vuoto. Vide qualcuno, in piedi, che scambiò per un giardiniere. Dopo qualche parola, essa riconobbe invece Gesù e volle toccarlo. Ma Gesù le disse:

Giovanni 20:17 : "Non toccarmi; ancora infatti non sono asceso al Padre..."

"...ancora infatti non sono asceso al Padre", significa che egli era vivo, e non morto, perché quando qualcuno muore, ritorna al Creatore. "Non toccarmi...", può voler significare che le sue ferite ancora dolevano.

7) Quando i discepoli più tardi lo rividero, essi pensarono che egli non fosse Gesù in persona, ma spiritualizzato, perché, secondo quanto lo stesso Gesù aveva detto, i corpi resuscitati sono spiritualizzati, perché sono uguali agli angeli:

Luca 20:34-36 : "Gesù rispose loro: 'I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito, ma coloro che saranno giudicati degni di prender parte al mondo futuro e alla resurrezione dei morti, non prenderanno né moglie, né marito. Non possono infatti più morire, poiché sono uguali agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della resurrezione.'"

Per convincerli che egli era veramente Gesù in persona, lasciò che gli toccassero le mani ed i piedi. E siccome non gli credevano ancora, egli domandò del cibo per mostrare loro che mangiava come ogni altro essere vivente:

Luca, 24:36-41 : "Mentre parlavano di queste cose, Gesù apparve in mezzo a loro (i discepoli) e disse: 'Pace a voi!' Essi, sbigottiti e pieni di timore, credevano di vedere uno spirito. Ma egli disse loro: 'Perché siete così turbati? E perché dei ragionamenti sorgono nei vostri cuori? Guardate le mie mani e miei piedi: sono proprio io! Palpatemi e osservate: uno spirito, infatti, non ha carne e ossa come vedete che ho io.' E dicendo questo, mostrò loro le sue mani e i suoi piedi. Ma poiché, nella loro gioia, esitavano ancora a credere ed erano pieni di meraviglia, chiese loro: 'Avete qui qualcosa da mangiare?' Essi gli presentarono del pesce arrostito. Egli ne prese e ne mangiò alla loro presenza."

8) I Giudei lo condannarono alla crocifissione, ritenendolo un falso Profeta ed un mentitore, addirittura un maledetto da Dio, come si può dedurre dai seguenti passi biblici:

Deuteronomio, 13:5 : “Quel profeta, o sognatore, sia messo a morte...”

Deuteronomio, 21:22-23 : "Se uno sarà reo di delitto capitale e tu lo metti a morte appiccandolo ad un palo, il suo cadavere non rimanga appeso al palo tutta la notte, ma seppelliscilo senz'altro il giorno stesso, perché l'appeso è una maledizione di Dio e tu non devi contaminare la terra che il Signore, Iddio tuo, ti dà a possedere."

Invece il Cristianesimo professa la morte in croce di Gesù, e la considera come il sacrificio necessario per la redenzione dei peccati. Però, questa dottrina cristiana non è in sintonia con questo altro insegnamento della Bibbia:

Osea, 6:6 : "Poiché gradisco la pietà e non il sacrificio, la conoscenza di Dio, più degli olocausti.",

e con gli insegnamenti dello stesso Gesù, che disse:

Matteo, 9:13 : "Andate dunque e imparate cosa significa: 'Misericordia voglio e non sacrificio.'..."

Matteo, 12:7 : "Se voi aveste compreso che cosa significa: 'Misericordia voglio e non sacrificio', non avreste condannati degli innocenti."

La resurrezione di Gesù fu invece predicata da Paolo di Tarso:

Atti degli Apostoli, 17:18 : "...E alcuni (Giudei) dicevano: 'Che cosa vuole dire questo ciarlatano?' E altri, sentendo che egli (Paolo) annunciava Gesù e la resurrezione, dicevano: 'Sembra che sia uno che mette in mostra degli dei stranieri.'"

Paolo, che non vide mai Gesù, dichiarò pure che la resurrezione era un suo “vangelo”[2]:

Seconda lettera a Timoteo, 2:8 : "Ricordati che Gesù Cristo, nato dalla stirpe di Davide, risuscitò dai morti, secondo il mio vangelo."

Egli fu anche il primo a proclamare che Gesù era il figlio di Dio:

Atti degli Apostoli, 9:20 : "E subito egli (Paolo) si mise a predicare nelle sinagoghe Gesù, che egli è il figlio di Dio."

Secondo il punto di vista islamico, da questi ultimi versetti si trae la conclusione che il Cristianesimo, così come si è andato configurando nel tempo, in tutte le sue varianti, non è più l'insegnamento originale di Gesù, ma è l’insegnamento secondo la concezione paoliniana, pagana ed antigiudea, non più fedele al messaggio portato da Gesù.

Ma il Cristianesimo proclama la divinità di Gesù, basandola anche sul fatto che egli fu fatto ascendere al cielo e sedere alla destra di Dio, in quanto nel Vangelo di Marco è riferito:

Marco 16:19 : "Il Signore Gesù adunque, dopo aver loro parlato, fu assunto al cielo, e siede alla destra di Dio.",

non tenendo però in considerazione, come abbiamo già constatato nel capitolo precedente, che in  Marco 16, i versetti dal 9 al 20 sono stati eliminati in diverse edizioni bibliche[3].

Se la divinità di Gesù deve essere basata sul fatto che egli fu fatto ascendere al cielo, ci si domanda perché non si debbano accettare come Dio anche quegli altri profeti che furono fatti ascendere al cielo, quali ad esempio, Elia ed Enoc:

Secondo libro dei Re, 2:11-12 : "...Ed Elia salì al cielo in un turbine. Ed Eliseo lo vide e gridò...Poi non lo vide più..."

Genesi, 5:24 : "Ed Enoc camminò con Dio, poi non fu più veduto, perché Iddio lo prese."

Questo episodio viene pure ricordato nel Nuovo Testamento:

Lettera agli Ebrei, 11:5 : "Per la fede Enoc fu trasferito, perché non vedesse la morte e 'non fu più trovato, perché Iddio l'aveva trasferito.' Ma prima del suo trasferimento aveva ricevuto l'attestazione  che 'egli era accetto a Dio'."


[1] In verità, si ricava da quanto narrano i Vangeli, che la sepoltura di Gesù non fu di tre giorni e tre notti, ma di un solo giorno (sabato, l'intera giornata) e due notti (venerdì notte e sabato notte).

[2] Significa una sua “affermazione categorica”, da prendersi come verità assoluta, ed alla quale si deve credere ciecamente, e sulla quale non si deve ammettere obiezione alcuna.

[3] Si vedano le osservazioni riportate in The Revised Standard Version, in New American Standard Bible e in New World Translation of the Holy Scriptures della setta cristiana dei Testimoni di Geova. Vedere la nota 16.

      

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